Sollevazione ad Albaredo «Fermate i Tir di inerti»

di Daniele Quarello
VEDELAGO
È scoppiata una sollevazione popolare contro la discarica della Trentin Ghiaia spa. in via Bonelle ad Albaredo. Sono quasi 200 i cittadini di Albaredo che hanno firmato il documento con le osservazioni alla richiesta presentata dalla ditta alla Provincia. La richiesta di aumentare la quantità annua di materiale lavorabile. I numeri in questo caso contano e non poco. A fine giugno 2011 infatti la ditta ha ottenuto l'autorizzazione dalla Provincia a lavorare 3,9 tonnellate l'anno di materiale (rifiuti inerti). Autorizzazione concessa. Ma poco dopo, nel mese di ottobre, partiva un'altra richiesta. Aumentare la quantità annua lavorabile portandola a 50 mila tonnellate. Una quantità corrispondente a 23 caseggiati di 100 metri quadrati alti 6 piani. Un aumento straordinario della mole di lavoro per l'impianto che raccoglie gli inerti e produce bitume. Le ripercussioni derivanti dall'aumento del lavoro della discarica sarebbero parecchie. La Provincia ha concesso 45 giorni ai cittadini per presentare le proprie osservazioni. Ad interessarsi del caso il gruppo di opposizione Primavera Civica, in particolare Stefano Beltrame (coordinatore locale del Pd e residente proprio ad Albaredo). Nell'arco di pochi giorni è stato predisposto un documento contente le osservazioni. Si richiede alla Provincia di verificare l'«assoggettabilità a valutazione di impatto ambientale». Si chiede che la decisione passi per la commissione ambiente della Provincia. Il documento è stato firmato da 188 cittadini della zona, oltre ai 3 consiglieri di Primavera Civica Fiorenza Morao, Stefano Beltrame e Paola Frattin. Lo stesso documento (con alcune leggere modifiche) è stato inviato sia in Provincia che in Comune. Le osservazioni dei cittadini riguardano diversi aspetti connessi all'ampliamento dell'impianto. «Le emissioni in atmosfera associate all’ingente traffico di camion, stimato in oltre 2.700 viaggi all’anno, sui territori sopra menzionati sommati al traffico attuale già molto sostenuto, produrranno un aumento cospicuo di inquinamento, sia in termini di particolato totale, sia di polveri “fini e ultrafini”», spiega il documento. Si parla di potenziale «inquinamento da fumi di bitume», di inquinamento acustico e del rischio per le acque di falda (gran parte della cava infatti è un lago formata dall'acqua di falda affiorata con l'escavazione). «Confidiamo che la Provincia si metta una mano sulla coscienza – dice Stefano Beltrame di Primavera Civica – l'intero paese ha dimostrato di essere sensibile a questi temi. Noi siamo contrari all'accoglimento della richiesta della ditta. Vedelago ha già dato abbastanza in termini di escavazione».
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