S.Maria del Rovere, i Benetton per don Adelino

Il nuovo parroco accolto dal vescovo con 700 fedeli e la famiglia di Ponzano in prima fila
Uno degli spettacoli durante la Fiera
Uno degli spettacoli durante la Fiera
PONZANO. In 700 per dare il benvenuto a don Adelino Bortoluzzi, nuovo parroco di Santa Maria del Rovere. Si è tenuta ieri l'affollatissima cerimonia di ingresso del sacerdote, celebrata dal vescovo Gianfranco Agostino Gardin. In prima fila la famiglia Benetton, legata a doppio filo a don Bortoluzzi da almeno 18 anni. Don Adelino infatti ha celebrato anche matrimoni della famiglia e ora arriva come guida religiosa nella parrocchia dei Benetton. C'erano Luciano, insieme alla compagna Laura Pollini, e la sorella Giuliana.


«Auguro buon lavoro a don Adelino - dice Luciano Benetton - E' nostro amico e adesso è anche il nostro parroco. E' un sacerdote molto impegnato e che ha bisogno di persone che sappiano interpretare il suo pensiero. È molto concreto ed adatto soprattutto a questi tempi». Don Adelino, 62 anni, di cui 37 di sacerdozio, infatti è famoso per la sua attenzione ai giovani, agli studenti in particolare e al loro futuro lavorativo. Per 19 anni è stato di servizio alla parrocchia di Olmi, dove ha investito energie soprattutto per dare opportunità e risorse ai ragazzi, inviandoli verso università di eccellenza e verso il mondo del lavoro che conta. Un anno fa è stato inviato a Roma per un periodo di studi alla Pontificia università Gregoriana intervallato da un periodo in Terrasanta. Ora torna accolto dalla comunità di Santa Maria del Rovere che nell'ultimo periodo ha visto un continuo avvicendamento di sacerdoti, ultimo in ordine temporale don Tiziano Ferronato. E l'impegno non è da poco: Santa Maria del Rovere, con i suoi 11 mila abitanti, è una delle parrocchie più popolose della città. Conta ben cinque comunità religiose femminili e una maschile.


Ci sono realtà importanti per la città come la scuola paritaria «Carmen Frova», la comunità delle «Visitandine» delle suore di clausura e i padri Giuseppini del Murialdo con la loro comunità che accoglie in minori in difficoltà. «La nostra parrocchia è molto complessa», dice un rappresentante della comunità alla fine della cerimonia. «Siamo un quartiere in inmovimento, pieno di gente che va e che viene. Abbiamo molti flussi di gente che viene da altre zone d'Italia e anche dall'estero. Ognuno di noi è portatore di una propria ricchezza». Foltissima inoltre la presenza dei gruppi Scout che hanno presenziato alla cerimonia insieme anche a rappresentanti della comunità greco ortodossa (amici di don Adelino) e a rappresentanti religiosi arrivati da Bologna e da Roma. Le autorità amministrative erano rappresentate dall'onorevole del Pd Simonetta Rubinato, dal vicesindaco Giancarlo Gentilini e dall'assessore al Sociale Mauro Michielon. Don Adelino indica subito le sue priorità: «Anziani e bambini, ragazzi, giovani e adulti, gli studenti e gli insegnanti, le famiglie, chi è ammalato e in carcere o in casa di cura, degli italiani e di chi è immigrato, di chi crede nel Dio di Gesù Cristo e di chi è in ricerca o segue altre fedi e religioni».
Argomenti:chiesabenetton

Riproduzione riservata © Tribuna di Treviso