Slot a orario ridotto, “no” degli esercenti

MOTTA DI LIVENZA. È polemica a Motta sull’ordinanza del sindaco contro il gioco d’azzardo: alcuni commercianti hanno già dichiarato la loro netta contrarietà ai limiti d’orario imposti dall’amministrazione comunale. Non sarebbero, secondo alcuni commercianti, le slot nei bar e nei locali a rovinare le persone, bensì i giochi online, invisibili a tutti ma con un giro d’affari da capogiro. Il sindaco ha firmato la delibera martedì in cui riduce l’orario di fruizione da parte dei clienti di slot machine e apparecchi similari nel territorio comunale. In pratica, per tutti gli apparecchi posti in bar, ristoranti, alberghi, tabaccherie, esercizi commerciali e ricevitorie lotto, l’orario di utilizzo è ridotto dalle 10 alle 13 e dalle 17 alle 22, orario valido tutti i giorni, compresi i festivi. I medesimi apparecchi, durante le ore di non funzionamento, dovranno essere spenti mediante l’apposito interruttore elettrico posto su ogni singola macchinetta. Per chi disattende l’ordinanza, si paventano multe fino a 500 euro. La medesima riduzione d’orario vale anche per le sale gioco in quanto tali, nel caso dovessero aprire a Motta. L’opinione pubblica si è spaccata: da una parte moltissimi cittadini condividono la ratio dell’ordinanza per contrastare la ludopatia e i danni che provoca in intere famiglie; dall’altra parte però molti commercianti non sono d’accordo. «Si può giocare on line quanto si vuole senza controlli: è dietro allo schermo di un computer che chi soffre di ludopatia perde tutto quello che ha», afferma il titolare di un bar del centro storico, «Per non parlare dei biglietti Gratta e Vinci e del gioco 10eLotto con estrazioni ogni dieci minuti. Alle macchinette nei bar non si rovina nessuno. Nel mio locale ne usufruiscono soprattutto le donne pensionare che si giocano i 10-20 euro». Senza considerare che i gestori pagano un canone allo Stato per detenere le macchinette. «Dopo quest’ordinanza dovrò chiedere allo Stato di ridurmi il canone per la detenzione delle macchinette», continua il gestore mottense, «dato che non potrò più utilizzare per tutto l’orario di apertura. Chiederò che sia riproporzionato all’orario di utilizzo imposto dal Comune di Motta». (c.st.)
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