«Simone sei un fiore in paradiso»

Folla a Tempio per l’ultimo saluto al bimbino rapito dal male a soli cinque anni

ORMELLE. «Da oggi Simone è un angelo veramente», così don Corrado Forest ha aperto la messa funebre di Simone Piaser, il bambino tragicamente scomparso mercoledì a soli cinque anni a causa di un tumore. Le comunità di Tempio, paese dove la famiglia vive e di cui mamma Arianna è originaria, e di Cimadolmo, paese di provenienza di papà Michele, si sono strette intorno alla giovane coppia e alla sorellina di Simone che ha 9 anni. Erano davvero tantissime le persone che hanno affollato ieri la chiesa parrocchiale di Tempio ben prima dell’inizio del funerale. Era stato annunciato che la salma sarebbe arrivata mezz’ora prima in chiesa e che sarebbe stato recitato il rosario. Il piccolo Simone con il triste corteo di familiari e amici stretti è giunto alle 16.10: la piccola bara è entrata in chiesa ed è iniziata la recita del rosario. Chiesa gremita e piazzale affollatissimo. Per tutto il tempo del rosario e della messa funebre tutti sono rimasti fermi, in silenzio, consapevoli che la morte di un bambino a soli cinque anni è un evento che rimane incomprensibile. Tante le lacrime impossibile da trattenere: per Simone, mancato troppo presto e per i genitori, colpiti dal lutto più grande che possa esistere. Nella sua omelia don Corrado ha saputo consolare gli animi e rimandare tutto alla misericordia divina. «Simone è stato un miracolo per tutti», ha affermato il prete, «perché con la sua presenza e la sua storia ha riunito tutta la nostra comunità. Tutti ci siano riuniti in preghiera per lui e per la sua famiglia, sperando in una guarigione. Il silenzio di Dio è tremento, ma sta a noi cogliere la sua presenza. Il Signore ci ha sempre sostenuto: è stato accanto a Simone, donandogli la forza per superare le terapie e le cure anche quando erano difficili e dolorose; è stato accanto ai genitori, dandogli il coraggio per stare accanto al loro piccolo in ogni momento; ed è stato con tutti noi aiutando questa comunità a essere unita, solidale, di sostegno alla famiglia di Simone. Gesù ci dice che dove sono due o tre riuniti in preghiera nel suo nome, lui è presente, quindi è sempre stato presente tra noi che pregavamo per Simone». Don Corrado ha sottolineato spesso in questi giorni come la famiglia di Simone non sia stata abbandonata, ma come la comunità di Tempio abbia tirato fuori il meglio di sé in quest’ultimo anno, rimanendo solidale con la famiglia Piaser. «Simone era un bellissimo fiore della nostra comunità che è stato reciso troppo presto», ha detto don Corrado nell’omelia, «Come nei nostri giardini prendiamo i fiori per rendere più belle le nostre case, così Simone è ora un fiore del paradiso, un fiore che non appassirà mai». Simone si era ammalato ad aprile 2013: inutili le cure negli ospedali di Oderzo, Treviso e Padova.

Claudia Stefani

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