Silvia, una villorbese campionessa italiana di toelettatura Asian Style

LA STORIA
Il paradosso è che a casa si gode due cani nudi messicani, particolarità che le impedisce di esercitarsi. «Ma in negozio l’allenamento non manca», sorride. La protagonista della storia è Silvia Parisi, 46enne villorbese, neocampionessa italiana di toelettatura. Titolare con il marito del negozio “Pets” a Preganziol, ha sbancato il contest ospitato una settimana fa ad Arezzo: suo l’oro nella specialità “Asian style”; sua la soddisfazione-extra per la migliore toelettatura 2020, titolo messo in palio dall’Associazione professionisti toelettatori italiani. «Mai avrei pensato di vincere, era la prima volta che partecipavo», racconta la neotricolore. La manifestazione aveva respiro internazionale, considerata l’iscrizione di concorrenti da Russia e Francia. Silvia s’è rivelata la più brava delle italiane, firmando l’acconciatura di un Bichon Poo, affidatole il giorno stesso della competizione. Un cane molto peloso, incrocio fra un Bichon Frisé e un Barboncino nero. Una razza non riconosciuta, di provenienza francese. La vincitrice s’è sbizzarrita, con creazioni a effetto: un taglio “Asian style”, con piume e brillantini. «Praticare un “Asian style” significa stimolare la fantasia», spiega Parisi, «Ho trattato il pelo, realizzando una corona. Poi ho decorato il cane con i brillantini e un collare di piume, dando pure qualche pennellata di blu. Un colore alimentare, concesso solo per le esposizioni. Infine, con le forbici, ho ideato un cuore alla base della coda». Il prodotto finale ha entusiasmato la giuria, che ha gratificato Parisi con un doppio riconoscimento. «La proposta mi è arrivata da un’Academy internazionale di toelettatori. Non mi aspettavo niente di che, invece ho sbaragliato la concorrenza», commenta orgogliosa. A tracciare la via, però, era stato il marito Nicola Cerolin, con cui condivide il negozio a Preganziol: «Mi ha insegnato lui. Ho preso le forbici in mano, per la prima volta, nel 2016. Anche se i cani mi sono sempre piaciuti, specie l’ambito delle esposizioni». La toelettatura richiede una certa dimestichezza con forbici e pettini, estro, empatia con l’animale. «Un’arte, una passione», sottolinea, «Tagliare il pelo ai cani mi piace un sacco, ma non è per nulla semplice. Devi conoscere le tipologie di pelo, sapere come fare il trattamento e quali prodotti utilizzare. Molto cambia a seconda della razza. E poi, aspetto non secondario, devi imparare a rapportati con un cane. Hai pur sempre una forbice in mano e ti trovi al cospetto di un animale che potrebbe muoversi all’improvviso e metterti in difficoltà. Mio marito, per fortuna, è stato una buona scuola».
I ferri del mestiere? «Forbici, tosatrici, coltellini, pietre pomici, shampoo», elenca la toelettatrice. Il paradosso è che l’allenamento può farlo solo nella sua attività: «Non voglio vedere pelo per casa», se la ride, «Possiedo due cani nudi messicani, razza Xoloitzcuintle. E, non bastasse, ho pure il gatto senza pelo». Le soddisfazioni più belle se le toglie nelle fiere, meritandosi un inaspettato titolo italiano. —
Mattia Toffoletto
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