Signoressa, Geox apre un poloda 120 milioni di euro

Inaugurato ieri da Mario Moretti Polegato, col ministro Scajola e il governatore Galan, il nuovo centro logistico della Geox, un polo hi-tech da 120 milioni di euro. Un segnale forte di radicamento dell’azienda nella Marca, in tempi di crisi. «Sono ottimista - ha detto Mr Geox - questa è innovazione, così si batte la crisi».
Geox Signoressa
Geox Signoressa
Il nuovo polo logistico ha comportato un investimento di 120 milioni di euro (suddiviso tra Lir e Geox), una serie di sette edifici dalla superficie coperta di 110 mila metri quadrati (quanto venti campi da calcio), due chilometri di nastri trasportatori e rulliere, una capacità di movimentazione di 3200 colli l’ora in entrata, 2400 colli l’ora in uscita, duemila tra fotocellule e sensori, una potenzialità annua di 30 milioni di paia di scarpe e 10 milioni di capi di abbigliamento. Nel Nordest, nessuno aveva mai osato tanto.


L’automazione, un misto di tecnologia tedesca e scandinava, è stato adattato dal direttore logistica Geox Mirco Ferraro. «Entrando qui si avverte il profumo dell’ottimismo, il profumo del lavoro e della fiducia. Questo è il nostro contributo alla crisi» spiega Moretti Polegato, descrivendo questa nuova creatura del gruppo calzaturiero come un «salto in avanti» che prevede un ulteriore ampliamento da 70 mila metri quadrati, una rotatoria per l’immissione dei cento autotreni/giorno, addirittura uno scalo merci privato lungo la linea ferroviaria Treviso-Montebelluna.


«Il trasporto su rotaia è il futuro della movimentazione delle merci - ha sottolineato il presidente del gruppo, che con i suoi 865 milioni di euro di ricavi vale poco meno di metà della Benetton tessile -. Forse porteremo qui il quartier generale Geox, ma ne parleremo tra qualche tempo. Entro tre anni realizzeremo l’ampliamento e le opere di viabilità per cui ci siamo impegnati. In appena quindici anni abbiamo creato ricchezza e posti di lavoro: siamo l’azienda più giovane d’Europa, la prima in Italia e la seconda nel mondo dopo Clarks nelle calzature da città. I nostri collabatori nel mondo sono trentamila».


E ancora: «Avremmo potuto investire altrove: abbiamo deciso di farlo qui, dove siamo nati nel 1990 con appena cinque dipendenti». L’anno scorso Geox ha assunto centocinquanta nuove persone: «Sono le persone il nostro capitale: a Biadene lavorano 700 persone, l’età media è tra i 28 e i 38 anni. Nel distretto troviamo modellisti e tecnici di grande qualità, questo è il motivo per il quale investiamo qua».

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