«Signore, non dovevi portarlo via»

Il messaggio della sorella Alessia su Facebook ha raggiunto tutti gli amici. Attesa per l’ultimo saluto
DeMarchi Resana incidente mortale Jacopo Dallan abitazione
DeMarchi Resana incidente mortale Jacopo Dallan abitazione

RESANA. «Per noi amministratori ogni morte sulla strada è una sconfitta morale, bisogna fare di più e sempre qualcosa di più, per la sicurezza» così il sindaco Loris Mazzorato commenta la notizia della morte di Jacopo Dallan, «dobbiamo mettere più pattuglie sulle strade, affinchè la prevenzione sia maggiore. Per questo abbiamo firmato una convenzione che ci permette di aver più personale sulla nostra rete stradale che fa prevenzione e non dobbiamo mai stancarci di ripeterlo ai nostri ragazzi, partendo dalle scuole: la velocità uccide, la velocità fa piangere chi resta».

Sono molti gli amici di Resana che già alle prime ore di ieri avevano appreso la notizia della morte tramite Facebook: a postarla era stata la sorella Alessia, sapendo che Jacopo era molto conosciuto. «Signore non dovevi farlo, non dovevi portarti via il mio dolce fratello», il suo messaggio. La sua classe, il 1989, si sta organizzando per il giorno del funerale, sicuramente un mazzo di fiori e forse qualcos’altro. Il suo amico del cuore, Valerio, è troppo scosso dall’improvvisa tragedia per parlare, per esprimere qualche parola in suo ricordo. Lo ricorda invece il suo padrino di battesimo e di cresima Luciano Bortolato: «Jacopo è sempre stato un giovane buono e tranquillo, adorava stare in compagnia, scherzoso anche con quelli più giovani di lui. L’ultima volta che ci siamo visti con lui, risale ai primi di marzo quando a Castello di Godego abbiamo festeggiato la cresima di uno dei miei figli. Stare con lui era sempre uno spasso soprattutto per i miei figli che hanno qualche anno meno di l Jacopo».

Anche a Castelfranco alla Dotto dove lavorava da tre anni circa, Jacopo è ricordato con immenso affetto: «Un ragazzo d’oro, molto capace, preciso, discreto insomma una bella persona, qui siamo tutti addolorati, impossibile dimenticarlo».Dapprima era stato assunto con un contratto a termine, poi viste le sue capacità e la sua passione era stato assunto. Si occupava di impianti elettrici e in maniera paricolare di montaggio e assemblaggio. E da qualche anno, avendo il lavoro a Castelfranco Veneto, anche le sue amicizie erano più nella città murata che a Resana, dove solitamente trascorreva tutti i fine settimana. In piazza Giorgione tanti ricordano la sua fiammante Ford Mustang blu. I funerali devono ancora essere fissati . (d.g..)

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