Si opera per dimagrire, muore a 54 anni

Aveva un sogno: dimagrire. Le è costato la vita. Maria P. Leiva, 54 anni, è morta all’ospedale di Rovereto (Trento) in seguito alle complicanze di un intervento contro l’obesità eseguito in una clinica privata della zona, la Solatrix. La donna, sudamericana di origini, aveva sposato un trevigiano e da anni viveva con lui in città. I parenti di Maria hanno già presentato un esposto in Procura a Rovereto.
Giovedì 5 settembre era il giorno che doveva cambiare la vita di Maria. È stato invece l’ultimo. Una tragedia improvvisa, conseguenza di un intervento classico in questo campo: l’introduzione di un palloncino che viene posizionato nello stomaco, allo scopo di produrre una riduzione del volume gastrico e di conseguenza del cibo ingerito. Obiettivo: dimagrire, lasciarsi alle spalle un’obesità cronica, rinascere in un corpo finalmente “normale”. La donna aveva scelto una clinica specializzata, la Solatrix di Rovereto. È stata ricoverata lì il primo settembre, ed è stata sottoposta «a preventiva valutazione clinica per conferma delle indicazioni e per esclusione di controindicazioni a tale trattamento», come spiega la direzione della clinica. La procedura è stata eseguita nella sala di endoscopia digestiva, giovedì. A operare è stato uno specialista gastroenterologo-endoscopista digestivo, «in possesso di vasta esperienza e casistica per tale pratica, e sotto assistenza medica anestesiologica, in sedazione profonda», come specifica ancora la Solatrix.
Qualcosa, però, va storto. Drammaticamente. Quando la procedura era praticamente conclusa, si è manifestato improvvisamente un quadro clinico di sospetta perforazione intestinale. Confermata radiologicamente la diagnosi, è stato immediatamente chiesto l’intervento dell’ambulanza del 118. La paziente, assistita all’anestesista della casa di cura, è stata trasportata al pronto soccorso dell’ospedale di Rovereto e affidata alle cure dei chirurghi già allertati. Purtroppo non c’è stato nulla da fare: Maria è morta in ospedale. Nelle prossime ore, dopo che i familiari della donna hanno formalizzato la denuncia in Procura a Rovereto, il pubblico ministero Fabrizio de Angelis deciderà se ordinare l’autopsia sul corpo della cinquantaquattrenne.
Un intervento chirurgico abbastanza diffuso, ma che ha comunque dei rischi: le statistiche parlano di un tasso di mortalità di cinque casi su diecimila. La donna, sottolineano dalla direzione della clinica, era stata pienamente informata e aveva accettato e firmato il via libera per l’intervento. «Siamo profondamente addolorati per quanto accaduto», dicono dalla direzione, «esprimiamo alla famiglia della paziente il nostro sentito cordoglio e collaboriamo con le autorità per la ricostruzione dell’iter clinico-assistenziale e per l’accertamento delle cause».
Riproduzione riservata © Tribuna di Treviso