Si masturba di fronte alla soldatessa
Si masturba di fronte a un caporale donna nella caserma «Cadorin». E' finito a processo con l'accusa di atti osceni in luogo pubblico il caporale maggiore P.M., trentunenne originario di Caserta.

La caserma «Cadorin» di via Feltrina in cui sarebbero stati compiuti gli atti osceni denunciati
E' finito a processo con l'accusa di atti osceni in luogo pubblico il caporale maggiore P.M, 31 anni.
Sarà stato il fascino della divisa al femminile, sta di fatto che il caporale maggiore alla caserma Cadorin a stento riusciva a trattenere i suoi impulsi focosi nei confronti delle colleghe.
Atteggiamenti reiterati nel tempo e sotto gli occhi di tutti che già gli erano valsi più di qualche segnalazione e l'esser posto sotto osservazione all'ospedale militare.
Una passione incontenibile dunque verso le donne in divisa, una in particolare, parte offesa nel procedimento, che seguiva in ogni angolo della caserma e che la notte in cui si verificò la vicenda oggetto del processo, iniziò a invocare a gran voce da sotto il balcone, quasi fosse Romeo a luci rosse.
I fatti risalgono al 26 luglio 2010 e sono avvenuti nella caserma Cadorin del Comando Reggimento Ew Falzarego a Treviso.
In base al capo di imputazione P.M. avrebbe compiuto atti osceni consistiti nel masturbarsi alla presenza di due caporali. Una delle due donne si era recata quella notte attorno alle 23 a prendere un caffè alla macchinetta automatica situata tra lo stabile maschile e quello femminile, e lì aveva dimenticato la chiavetta per le bevande.
P.M. si era accorto del fatto, si era messo in tasca la chiavetta e si era recato davanti alla porta della camera che la donna condivideva assieme alla sua ossessione. Urlando a gran voce che aveva la loro chiavetta, pretendeva gli aprissero la porta.
Inutilmente dato che P.M. non era nuovo ad atti di questo genere. Mentre le due donne allertavano la guardia, P.M. aveva dato inizio ad una sessione di sesso "fai da te" davanti la macchinetta del caffè, chiamando a gran voce la «caporalessa».
Ieri è iniziato il processo: ascoltate alcune testimonianze di chi quella notte era presente ai fatti, il processo è stato rinviato al 2 dicembre per sentire la parte offesa.
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