Si è spento Varetton capitano d’industria

La piccola impresa edile di papà Otello trasformata in una leader nazionale nel settore dei restauri, tanto da occuparsi persino di basi Nato e aeroporti militari. E la grande passione per il ciclismo, con la presidenza della gloriosa Trevigiani dal 1980 al 1984. Si è spento a 87 anni Giuseppe Varetton, abitava in vicolo Fossaggera, a uno sguardo dall’azienda di famiglia che nel 2020 compie 90 anni. Lascia la moglie Nicolina, i figli Ezio, ora alla guida dell’impresa, Lorella, e Cinzia. I funerali martedì alle 11, nella chiesa di Santa Bona. Su iniziativa dell’allora sindaco Giancarlo Gentilini, la piazza vicino all’edicola della figlia è stata battezzata “Largo Varetton”. L’omonima impresa trae origine dalla bottega artigianale aperta dal capostipite Otello nel 1930 in via Roggia. Negli Anni ’50, la dimensione artigianale passò il testimone a quella industriale, con il trasloco a Santa Bona. A imprimere la svolta fu proprio Giuseppe, che in seguito si sarebbe meritato il titolo di cavaliere. Quanto all’amore per il pedale, Giuseppe è stato corridore: dilettante, nel dopoguerra, con Paglianti e Trevigiani. Poi l’esperienza dirigenziale, culminata nel quadriennio da presidente della Trevigiani: fu l’artefice del trasferimento nell’attuale sede di Porta San Tomaso. Per una trentina d’anni ha organizzato il Trofeo Varetton, corsa per Allievi con epilogo davanti all’azienda. —
M.T.
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