Si alza la falda, borgo finisce sott'acqua
Turni e collette tra i condòmini per l'idrovora: addio tredicesime. In azione la Protezione civile

Arnaldo Lirer e altri condòmini nello spazio dell’idrovora
MASERADA. Un borgo è allagato da giorni a Maserada a causa dell'acqua di falda che risale in superficie inondando, in via Kolbe, un cortile interno e i garages e pianterreni di una serie di palazzine. Ieri mattina sono entrati in azione anche i volontari della Protezione civile. I residenti fanno turni di sei ore per far funzionare l'idrovora e, per i costi, ci hanno già rimesso le tredicesime. Ormai è un incubo. Molti ci hanno rimesso il sonno, perché la paura di veder risalire il livello dell'acqua e di rimetterci i mobili e il resto, è costante. Ma l'acqua spunta anche dai pavimenti, dai bagni, box doccia. Nell'area ci sono palazzine dove vive un centinaio di persone. I residenti sono dovuti ricorrere ad una pompa idrovora, per convogliare le acque, con una tubazione lunga circa 150 metri, e scaricarle in un fossato. L'area si trova nella parte a sud di Maserada, a poco più di un chilometro in linea d'aria dal ramo di sinistra del Piave. Le falde sotterranee sono alimentate dall'acqua piovana e dalle falde freatiche del fiume. I residenti sostengono che qui le imprese edili hanno costruito vent'anni fa in zona impropria. «Ho acquistato la casa con un mutuo venticinquennale - protesta Arnaldo Lirer - sono cinque anni che abito qui ed ho altri vent'anni da pagare il mutuo, per vivere in questa casa dove l'acqua mi entra al pianterreno, sotto il pavimento, in lavanderia ed in doccia. Qui nel cortile davanti a casa abbiamo avuto circa dieci centimetri d'acqua, che fuoriuscivano dai pozzetti per lo scolo delle acque bianche». Qualcuno sostiene che la situazione è peggiorata in concomitanza con la chiusura del ramo di sinistra del Piave, in occasione dei lavori al ponte di Cimadolmo. Un'ipotesi che andrebbe sommata alle abbondanti piogge dei giorni scorsi: nell'ultimo mese sono caduti 500 millimetri di pioggia. Il sindaco Floriana Casellato ha eseguito un sopralluogo per verificare la complessità della situazione e pianificare gli interventi. Sono intervenuti anche gli uomini della Protezione Civile di Maserada, coordinati dalla presidente Stefanina Barbon, che ieri stava verificando i lavori. «Siamo intervenuti con la nostra idrovora - dice - ci auguriamo di sistemare tutto. Ci sono altre due zone che hanno guai simili: in via Demetrio Rossi e in via Trevisana».
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