Sfrattati gli assegnatari: a Conegliano orti sociali in rovina

Conegliano. Il Comune ha deciso di non rinnovare le concessioni: «C’erano troppe liti» Così in via dei Ciliegi i terreni si sono trasformati in discariche a cielo aperto

CONEGLIANO. Gli orti comunali sono diventati una piccola “giungla”. Gli appezzamenti di terreno si trovano in via Dei Ciliegi a Campolongo, accanto al Monticano. Dal 2003 venivano dati in comodato quasi gratuito ad anziani e persone a basso reddito che ne facevano richiesta. Da sei mesi sono stati abbandonati e, in attesa di una riqualificazione, adesso è stata eliminata anche la commissione che fu creata per la loro gestione. L’amministrazione comunale dà la colpa agli assegnatari.

«Si è deciso di non rinnovare le concessioni degli orti comunali a singoli cittadini – la posizione espressa dalla giunta comunale - a causa delle difficoltà di organizzazione e di convivenza tra gli assegnatari».

La decisione era stata presa a fine settembre e da allora i terreni sono rimasti nella rovina: crescono solo erbacce, oltre ad essere pieni di materiali, rifiuti, bidoni e cataste di legno. Un brutto spettacolo anche per chi passeggia sul Monticano a Campolongo. «Ci hanno mandato una lettera a novembre dicendo che dovevamo lasciarli – racconta un pensionato - sono venuti una volta in sopralluogo, ma io non ho visto più nessuno. Almeno noi tagliavamo l’erba e coltivavamo il nostro appezzamento». L’area è tornata nella disponibilità del Comune, in attesa di nuove modalità organizzative.

Di conseguenza, la giunta nei giorni scorsi ha deciso di abolire il Comitato gestione per l’assegnazione e la gestione degli orti per anziani. Tutte le altre commissioni comunali sono invece state confermate. Gli orti sociali erano stati avviati nel 2003 a Conegliano, per dare modo a chi aveva un basso reddito e non possedeva terreni di coltivare insalata, zucchine, pomodori e qualsiasi tipo di ortaggi e verdure con il metodo biologico, senza l’utilizzo di concimi o diserbanti. Il costo dell’affitto era simbolico, 20 euro all’anno.

Negli anni scorsi era stata anche sanata anche una situazione in cui alcuni abitanti del quartiere si erano appropriati di una parte dei terreni. «Nonostante tale occupazione fosse avvenuta senza titolo – ricordava la precedente amministrazione comunale - non aveva causato danno al patrimonio pubblico, bensì poteva essere ritenuta meritevole di considerazione, in quanto ha comportato la trasformazione del terreno da inutilizzato ed abbandonato, quindi possibile sito di sviluppo di microfauna indesiderata (ratti, etc.), in area comunque curata oltreché produttiva». Adesso invece l’area è di nuovo nel degrado.
 

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