Segusino, la Trisottica compie 25 anni «Fatturato in crescita e nuovo brand»

SEGUSINO. E l’occhiale riprende la strada del Cadore. Dopo anni di esodo verso la pianura, dopo aver visto spostarsi in direzione di Longarone, dell’Alpago o delle grandi città della piana i grandi...

SEGUSINO. E l’occhiale riprende la strada del Cadore. Dopo anni di esodo verso la pianura, dopo aver visto spostarsi in direzione di Longarone, dell’Alpago o delle grandi città della piana i grandi nomi

dell’occhialeria cadorina, con la contemporanea morìa di tanti terzisti, c’è anche chi risale la corrente e punta sul Cadore. È il caso della Trisottica di Segusino che nel 2011 ha rilevato la Vecellio di Auronzo e dopo cinque anni manifesta tutta la sua soddisfazione per questa scelta. «La nostra è stata un’operazione industriale ben precisa - spiega Mario Righes (in foto), uno dei cinque titolari - perché avevamo un cliente, Retro Super Future, che stava avendo una crescita importante e noi volevamo assecondarlo. Avevamo dunque deciso di investire nella nostra produzione ed abbiamo colto l’occasione che ci si è presentata con l’azienda di Celestino Vecellio: dapprima abbiamo affittato il ramo d’azienda, poi l’abbiamo acquisita ed oggi abbiamo due siti produttivi a distanza di 110 km l’uno dall’altro». Trisottica quest’anno compie 25 anni. Oltre a Mario Righes, che si occupa della parte commerciale e del rapporto con i clienti, gli altri soci, con quote paritarie, sono Ruggero Stramare, Caterino Coppe, Antonio Corrado e Luca Meneghin. «Per noi le cose vanno molto bene, e da un po’ di anni; non so se sia finita la crisi, ma siamo riusciti a crescere di anno in anno, senza salti eccessivi ed oggi abbiamo 88 collaboratori, di cui 20 ad Auronzo, più noi cinque soci». La crescita è ben testimoniata dal fatturato: 10,6 milioni di euro nel 2012, 11,3 nel 2013, 12,2 nel 2014, 13,2 milioni 2015. «La previsione per quest’anno è di superare i 15 milioni di euro. Produciamo circa 60.000 pezzi mese, tutte montature in acetato pantografato, 60% da vista e 40% da sole, 60% commercializzate in Italia e 40% all’estero. Lavoriamo soprattutto per clienti come, in Italia, Marcolin, Marchon, Barberini, Fedon; ed in passato anche per Luxottica e Safilo; all’estero con maggiori leader del lusso francese, abbiamo in portafoglio una quarantina di clienti». Poi l’ultima sfida: «Due anni e mezzo fa abbiamo deciso di provare una nuova avventura, una collezione tutta nostra, sotto il brand Lamarca». (s.v.)

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