Scuole guida, strage di insegnanti: un promosso su 56

La strage degli istruttori e degli insegnanti di scuola guida. Partiamo dai numeri: nella recente sessione d’esame, la prima dopo cinque anni di vuoto normativo, solo un candidato (sì, uno) su 56 per diventare insegnante di scuola guida è stato promosso. È andata un po’ meglio, anzi, meno peggio, per chi voleva diventare istruttore: otto candidati su 33 hanno passato l’orale, ora però dovranno affrontare la prova pratica.
Chissà, qualche ragazzino bocciato all’esame per la patente farà un mezzo sorriso per questa clamorosa nemesi. In realtà si è scatenato un putiferio, con la protesta dei “trombati” e un incontro organizzato di gran corsa dalla Provincia per capire i motivi di questa ecatombe. Scarsa preparazione dei candidati o esaminatori troppo severi? «Probabilmente entrambe le cose», dice il direttore generale della Provincia, Carlo Rapicavoli, «ma correremo ai ripari». Di mezzo c’è anche un corso di preparazione dei candidati (150 ore, mica poche) organizzato proprio dalla Provincia. Un corso che ha sfornato una marea di bocciati, che ora protestano “ringraziando” il presidente della Provincia, Leonardo Muraro, in una lettera al vetriolo: «Grazie, grazie, grazie perché per merito vostro più di 50 persone si ritroveranno ancora disoccupate o precarie».
La commissione che doveva giudicare i candidati era composta dal dirigente del servizio trasporti della Provincia, da un rappresentante della motorizzazione e infine da un poliziotto. Più che una commissione, è stato un plotone d’esecuzione. «Non conosco i dettagli ma mi informerò al più presto», dice Rapicavoli, «e abbiamo incontrato proprio in questi giorni i rappresentanti di categoria delle autoscuole per cercare di capire cosa non ha funzionato. Verificheremo con la commissione quali siano stati i punti più lacunosi nella preparazione dei candidati, e correggeremo il tiro con i prossimi corsi di formazione. Saranno più mirati».
E pensare che era da circa cinque anni che molti candidati aspettavano l’esame per poter ottenere l’abilitazione a lavorare nelle autoscuole: un vuoto normativo a livello di decreti ministeriali aveva bloccato tutto. Poi l’occasione, finalmente, previo pagamento di 100 euro alla tesoreria della Provincia per iscriversi all’esame. Soldi che ovviamente ai “trombati” non saranno restituiti. «Ma ci sarà un nuovo esame a breve», promette il direttore generale della Provincia.
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