Schianto in scooter, muore impresario edile
La tragedia a un chilometro da casa: ha perso la vita Duilio Panontin, 51 anni, di Meduna

Duilio Panontin, 51 anni e l’immagine dello schianto
MEDUNA.
Aveva chiamato la moglie per avvisarla che non sarebbe rientrato a casa per pranzo. Poco dopo un'altra telefonata, ma di tutt'altro tenore. Duilio Panontin, 51 anni, geometra libero professionista di Pozzo di Pasiano, è morto sul colpo, ieri alle 14, a un chilometro da casa. Era in sella al suo scooter Nexus Gilera 500 in via Ettore Maiorana: da Traffe si stava dirigendo a Pasiano.
Per cause al vaglio della Polizia stradale di Pordenone e Spilimbergo, secondo una prima ricostruzione all'incrocio con via Brozzette di Rivarotta, una Ford Focus, condotta da P.R., 36 anni, di Sacile (risultato negativo all'alcoltest), stava svoltando: preceduta da un camion in uscita dalla zona industriale di Meduna che forse ha impedito una piena visibilità del crocevia, l'auto ha svoltato, investendo in pieno lo scooter: Duilio Panontin è stato sbalzato a terra, ha perso immediatamente conoscenza. Sul posto sono giunti gli elicotteri dagli ospedali di Treviso e Pordenone, e l'ambulanza del 118: purtroppo vani sono stati i tentativi di rianimare il 51enne. E' stato il fratello Armando, residente a Meduna, sul posto pochi minuti dopo lo schianto con i cognati, a dover dare la drammatica notizia ai famigliari: alla moglie Flavia Bidoia, insegnante alle elementari di Cecchini, ai figli Elisa, medico all'ospedale di Trieste, Francesca, studentessa universitaria, e Antonio, che frequenta le superiori. Ma la notizia ha fatto immediatamente il giro nel Mottense e nel Basso Pordenonese dove Duilio Panontin era molto conosciuto: ultimo di otto fratelli, nato a Meduna, vi era rimasto fino a 23 anni, quando si era trasferito a Pozzo dove aveva sposato la figlia di Giorgio Bidoia, titolare dell'omonimo ristorante. Socio di un'impresa edile di Cecchini, aveva poi intrapreso la strada della libera professione di geometra. Nel tempo libero aveva speso tutto se stesso per la famiglia e per la comunità: animatore del Maggio pasianese con la sorella Stefania (il cui marito Guido Trevisiol è capogruppo dellAna di Pasiano), attivo in parrocchia e nel coro. Insomma, un'istituzione per la comunità locale, rimasta sgomenta. «Una splendida persona», è il ricordo corale, compreso quello di Pietro Ferracin, il primo a chiamare i soccorsi: «Ero in casa - racconta -ho sentito un colpo e sono uscito subito, chiamando il 118». Un altro amico ricorda: «Ci siamo salutati giovedì e venerdì scorsi, alla sagra di Rivarotta». Commosso il ricordo del sindaco, Claudio Fornasieri, che esprime il cordoglio della comunità alla famiglia: «Ci lascia una figura importante di Pasiano, strappata via». Un momento di silenzio prima di ricordare quando «era venuto a trovarmi in ospedale, dopo l'infortunio». Il pensiero di molti che sono giunti sul posto dell'incidente: «Un grande uomo, e non è retorica». (e.l.)
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