Sbandata fatale, muore studentessa universitaria

Tragedia ieri mattina a Fanzolo: senza vita Martina Andreola, 22 anni. Abitava a Farra di Soligo

VEDELAGO

Un tremendo schianto e l’auto è uscita di strada a tutta velocità, capovolgendosi violentemente sul terreno. Non c’è stato nulla da fare per la giovane guidatrice, che è spirata sul colpo. Il drammatico incidente è accaduto ieri mattina alle 7.30 in via Spada a Fanzolo di Vedelago, sulla strada che porta verso Altivole. La vittima è una ragazza ventiduenne di Farra di Soligo, Martina Andreola, che stava recandosi all’università a Vicenza. Sul posto è intervenuto il 118, insieme alla polizia stradale e ai vigili del fuoco di Castelfranco. Purtroppo i soccorritori non hanno potuto fare altro che constatare il decesso della giovane. Secondo una prima ricostruzione, Martina proveniva da Altivole verso Vedelago: mentre percorreva via Spada, all’altezza dell’incrocio con via San Pietro, per cause ancora da chiarire ha perso il controllo dell’auto che ha impattato a tutta velocità contro un pilone della luce. Lo scontro è stato tremendo: la vettura ha letteralmente preso il volo per poi piombare capovolta su un terreno che costeggia la strada. Una tragica fatalità.

Ad accorgersi di quanto era accaduto è stato un finanziere che si stava recando al lavoro nella caserma di Castelfranco . Ha visto l’auto rovesciata fuori strada ed ha subito chiamato il 118. Poi notando anche un principio di incendio dell’auto ha chiamato anche i vigili del fuoco.

L’auto, una Lancia Y nera – era interamente distrutta: all’interno il corpo senza vita di Martina, che i vigili del fuoco hanno estratto dalle lamiere. Un’operazione che si è rivelata complicata, in quanto essendo l’auto alimentata a Gpl, vi era il rischio che il serbatoio esplodesse.

Martina Andreola si trovava in zona perchè nella serata precedente si era incontrata con una sua ex insegnante a Montebelluna. Qui aveva frequentato il liceo Levi. Una scelta dovuta al fatto che Martina era stata una promessa del nuoto agonistico e a Montebelluna poteva abbinare con facilità lo studio con gli impegnativi allenamenti nella piscina di Contea, sede di quella fucina di campioni qual è il Montebelluna Nuoto. Qui la notizia della scomparsa di Martina è stata accolta con sgomento: anche se aveva interrotto l’attività agonistica, i rapporti erano ancora affiatati: tant’è che c’è ancora appeso al muro il “papiro” che annuncia la sua laurea in Economia Gestionale conseguita nel luglio scorso: «Era un fiore di ragazza, tutti ce la ricordiamo molto bene – spiega commuovendosi la dirigente Maria Giulia Pillonetto – era arrivata qui da Valdobbiadene nella categoria ragazzi per poi concludere nella categoria cadetti. Agonisticamente aveva raggiunto buoni risultati, era determinante soprattutto nella staffetta. Una ragazza seria, che dedicava grande impegno nello sport e nello studio». Una passione, quella per il nuoto, che continuava anche oggi, visto che Martina era istruttrice a Pieve di Soligo. E attraverso la quale aveva conosciuto il suo ragazzo, Nicola Badoer che abita a Montebelluna. Proprio da lui aveva deciso di fermarsi a dormire dopo aver cenato con la sua insegnante, per poi recarsi a Castelfranco e prendere il treno per Vicenza, dove, dopo aver conseguito la laurea triennale, stava frequentando il biennio specialistico.

Martina lascia il papà Michela, la mamma Natalia e il fratelli, un maschio e una femmina, rispettivamente di 15 e 13 anni.

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