Santuario del Carmine conclusi i lavori nella parte centrale
miane
Un luogo devozionale, caro non solo ai parrocchiani di Miane. Il Santuario del Carmine, dichiarato inagibile nel gennaio del 2019, sta tornando lentamente alla sua originaria bellezza. Si sono conclusi i lavori sulla parte centrale della copertura e l’edificio, ormai da un mese, ha potuto riaprire i portoni ai fedeli e ai curiosi. Si tratta di un progetto articolato e impegnativo, per il quale è stata avviata una raccolta di fondi; sono serviti cinque anni, ma alla fine i 220 mila euro necessari per l’intervento di restauro sono stati raccolti. Una somma ingente e interamente frutto della generosità dei cittadini di Miane, compresi alcuni emigrati oltreoceano, che hanno voluto partecipare attivamente alla sistemazione del luogo sacro, che dal 1819 protegge i fedeli della Vallata.
«È finalmente terminato l’intervento sulla parte centrale del tetto e sulla cupola», spiega l’ingegner Stefano Lucchetta, «mentre sono ancora in corso quelli sulle coperture laterali. Il cantiere dunque non è chiuso. Tuttavia in occasione della ricorrenza della Madonna del Carmine si è voluto rendere fruibile parte dell’immobile, che resta aperto per la visita o il ritiro in preghiera. Per le funzioni invece bisognerà attendere».
Il Santuario che è monumento vincolato, ha ricevuto pure un contributo di 100 mila euro dal Ministero dei Beni Culturali: «Siamo pienamente soddisfatti», prosegue Lucchetta, «perché il budget ci permette non solo di completare la messa in sicurezza della chiesa ma anche di far fronte alle necessità della foresteria». Si tratta di un corpo di fabbrica che negli anni Sessanta ospitava i soggiorni estivi dell’intera diocesi e che necessita di interventi urgenti al solaio, al tetto e alla sacrestia che si trova al piano terra: «Per portare a termine questo progetto si renderà necessario altro denaro. Abbiamo pertanto pensato di proseguire con la raccolta fondi». I lavori dovrebbero essere completati fra ottobre e novembre.
Nel santuario è stato installato un pannello esplicativo della storia del monumento mariano, che pare affondi le sue radici addirittura nel Seicento, e degli interventi strutturali subiti nel tempo: «Causa l’emergenza covid», conclude l’ingegnere, «sono state rinviate al prossimo anno le celebrazioni per il bicentenario del Carmine». —
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © Tribuna di Treviso