Sangue “coagulato” Odissea per le analisi

SAN BIAGIO. «Il suo sangue si è coagulato, non possiamo fare le analisi»: è così che un banale esame del sangue, per una 68enne sanbiagese, è diventato un'odissea che deve ancora concludersi. Se mercoledì prossimo la donna riuscirà a sottoporsi nuovamente al prelievo, saranno passati quindici giorni esatti dalla prima puntura. In mezzo, solo tanta attesa per quegli esiti che non sono mai arrivati, viaggi in farmacia e allo sportello dell'ospedale per provare a ritirare il referto, arrabbiature e tempo perso. «Nessuno dall'Usl mi ha avvisato che c'era stato un problema con le provette», racconta la donna, «e se gli esami fossero stati urgenti?». I fatti. Il 21 novembre la 68enne si è rivolta al distretto sanitario di San Biagio per il prelievo necessario per alcuni esami dopo un intervento. L'esito sarebbe dovuto essere pronto il giorno seguente. Ma quando la donna si è rivolta in farmacia, dove abitualmente si fa scaricare gli esami, ha scoperto che il referto non c'era. «Ripassi domani», ha detto la farmacista. Nulla di fatto nemmeno al venerdì, così i familiari della donna hanno deciso di rivolgersi al Centro unico prenotazioni del Ca' Foncello. Anche qui invano, dal momento che gli esami della sanbiagese non si potevano scaricare. E lo stesso valeva provando via web da casa. Passano i giorni e i familiari della donna sono tornati al distretto, alla ricerca degli esami. Solo dopo una settimana di attesa, l'ammissione del personale, dopo aver contattato il laboratorio d'analisi: “Il sangue si è coagulato”. Ma nessuno si è preoccupato di avvisare la donna che dovrà tornare a farsi prelevare il sangue mercoledì. (ru.b.)