San Polo di Piave, lo stallo eterno di Villa Giol tra crolli e lavori solo sulla carta

SAN POLO DI PIAVE. Non c’è motivo per pensare che la situazione di stallo che da anni blocca la barchessa di Villa Giol a San Polo di Piave si sblocchi di qui a breve. A un anno dalla contestata elezione di Angelo Facchin a presidente di Fondazione Giol, Fondazione e famiglia Giol non hanno appianato i contrasti che hanno determinato gli ampi crolli tuttora visibili all’interno della porzione privata della barchessa.
Il presidente Facchin annuncia l’avvio di lavori che riguarderanno tutti i fabbricati di proprietà della Fondazione, partendo dalla sede: «Stiamo lavorando con quattro architetti: siamo un gruppo che lavora bene al quale si è appena aggiunta la figura di Giovanni Dal Bò, nuovo tesoriere con un ottimo curriculum», spiega Facchin. Ma nonostante l’intenzione di avviare i lavori, resta apertissima la partita vera che Fondazione dovrà risolvere.
Da anni il consiglio di amministrazione non ha buoni rapporti con la famiglia Carraro Giol. L’inazione che si è prodotta ha portato negli anni passati ad alcuni crolli all’interno della barchessa della villa, forse il patrimonio più prezioso di tutta San Polo: «Non esiste che i nostri edifici vengano lasciati in uno stato fatiscente», tuona Facchin, «la manutenzione continua». Ma sembra che la famiglia non la pensi allo stesso modo. Se prima Facchin assicura di non avere «alcun contrasto con loro» e di usare «la massima collaborazione, stiamo risistemando le servitù di passaggio all’interno della cantina», questo non significa che la questione sia chiusa. Anzi. A fine anno scadrà la convenzione stipulata fra Comune, Fondazione e famiglia Carraro Giol per la realizzazione dei sottoservizi e del piano di recupero dei fabbricati.
Fra giugno e luglio, Facchin ha inviato una missiva alla famiglia nella quale la sollecitava a dare attuazione ai lavori previsti. La famiglia ha risposto promettendo un incontro, che a tre mesi dalla prima lettera non c’è ancora stato: «Sul piano di recupero avremo grosse novità fra qualche giorno», annuncia Facchin, «Noi siamo disponibili al dialogo, ma se l’altra parte resta ferma chiederemo di procedere da soli».
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