San Paolo si ribella al nuovo ipermercato a Treviso: «Serve piuttosto una piazza verde»

TREVISO. Una piazza verde al posto del supermercato di viale Nazioni Unite. San Paolo ha scelto il suo futuro, e lo ribadirà nell’assemblea di quartiere che sabato sarà riunita al parco di viale Francia (o sotto i portici in caso di pioggia) nel primo pomeriggio.
Un segnale all’amministrazione è già stato dato quando sull’area di viale Nazioni Unite - che per il Piano degli interventi è destinata a diventare commerciale - è comparso lo striscione “No supermercato”. Ora il quartiere dopo le polemiche, le richieste e le telefonate vuole mettere nero su bianco le proprie richieste, attraverso una proposta allo stesso Piano degli interventi.
La scadenza è per il prossimo 14 novembre, quando Ca’ Sugana chiuderà il periodo di raccolta delle proposte. Da San Paolo arriverà la richiesta di una piazza verde.
«Partiamo dal presupposto che questo quartiere dovrebbe essere preso d’esempio dagli urbanisti per fare tutto il contrario di quel che è stato fatto», esordisce Alfio Bolzonello.
«Ma la più grande lacuna è non avere una piazza. Che non significa necessariamente cementificare, ci va bene anche il prato, proprio dove vorrebbero realizzare il supermercato. Quell’area è proprio al centro del quartiere, permette di collegare la chiesa, viale Francia, i condomini, l’area della parrocchia».
Un progetto che si accompagnerebbe inevitabilmente allo stop al piano portato avanti in diverse forme negli anni (era partito come Piruea) e che dopo varie modifiche è arrivato all’autorizzazione di 1.500 metri quadrati di superficie commerciale su 10 mila metri cubi da dividersi con il direzionale. Altro commerciale, a due passi delle tre aree destinate ad ospitare altrettanti iper in Strada Ovest.
«Aldilà del fatto che di nuovi supermercati non se ne sente il bisogno, questo piano è uno scempio urbanistico. Non ha nemmeno la viabilità necessaria. Ma non riesco a spiegarmi come sei amministrazioni diverse si siano fatte prendere per il naso da un privato che ha 2.500 metri quadrati all’interno di un’area di proprietà pubblica da 40 mila», aggiunge Bolzonello.
E attorno alla contrarietà al supermercato, si è formato un movimento che oggi pomeriggio metterà sul tavolo tutte le esigenze del quartiere. Dalle piste ciclabili fino ad una migliore organizzazione delle strutture pubbliche a disposizione.
«La palestra della parrocchia, con il contorno delle aree sportive, è vicinissima al parco di viale Francia, eppure non c’è osmosi tra le due realtà», afferma Bolzonello. «Si continua a ragionare per compartimenti stagni, invece vorremmo una convenzione tra Comune e parrocchia, e un investimento che finalmente renda l’area fruibile». —
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