San Cipriano piange Moretto, artigiano d’altri tempi

RONCADE. Vasto il cordoglio in tutta Roncade per la scomparsa di Paolo Moretto, l'artigiano di San Cipriano che lo scorso 20 ottobre era stato protagonista di un tremendo incidente lungo l'A13. L'uom...

RONCADE. Vasto il cordoglio in tutta Roncade per la scomparsa di Paolo Moretto, l'artigiano di San Cipriano che lo scorso 20 ottobre era stato protagonista di un tremendo incidente lungo l'A13. L'uomo è morto lunedì in ospedale a Padova, dove era ricoverato da oltre dieci giorni in condizioni disperate. «Era molto appassionato al suo lavoro – lo ricorda il sindaco di Roncade Pieranna Zottarelli – Ricordo che l'ultima volta che l'ho visto è stata quest'estate a Fiera di Primiero, quando sono andata a salutare i concittadini che avevano partecipato al soggiorno climatico. Mi ha mostrato con orgoglio il lavoro che aveva fatto nell'hotel che li ospitava. Era un bravissimo artigiano, di quelli che ci vengono invidiati». I funerali di Moretto non sono ancora stati fissati, probabilmente verrò fatto oggi con il rilascio del nulla osta da parte della magistratura. L'ultimo saluto all'artigiano 64enne dovrebbe essere dato venerdì nella chiesa di San Cipriano. Lascia la moglie Maria Gasparini, e i due figli Federico e Miriam. Era proprio nella frazione di Roncade che aveva concentrato tutta la sua vita: il lavoro, la famiglia e le passioni. Moretto per trent'anni era stato titolare di un'azienda di serramenti in alluminio, la Moretto Serramenti. Una piccola ditta che con la crisi economica del 2008 è andata in difficoltà, fino a chiudere. Moretto è andato in pensione, ma come molti artigiani del Nordest, ha dovuto continuare a lavorare per portare a casa la pagnotta. I figli Miriam e Federico, cresciuti imparando ogni segreto dell'alluminio, hanno deciso dunque di aprire la FM Serramenti, producendo come il papà serramenti in alluminio. Il padre Paolo dava una mano, e offriva preziosi consigli ai figli che avevano rilanciato l'attività di famiglia.

Federico Cipolla

Riproduzione riservata © Tribuna di Treviso