«Saluto gli studenti del Canova»

Papa Francesco ha rivolto un pensiero agli alunni del liceo
Papa Francesco (C), con Padre Georg Gänswein, saluta gli studenti del liceo Albertelli all'uscita della Basilica di Santa Maria Maggiore a Roma, 14 marzo 2013. ANSA/CIRO FUSCO
Papa Francesco (C), con Padre Georg Gänswein, saluta gli studenti del liceo Albertelli all'uscita della Basilica di Santa Maria Maggiore a Roma, 14 marzo 2013. ANSA/CIRO FUSCO

Papa Francesco ha rivolto un saluto agli studenti del liceo Canova di Treviso durante l’Angelus di ieri mattina in piazza San Pietro a Roma. «I miei saluti a tutti», ha detto Bergoglio, «in particolare ai ragazzi del Canova di Treviso». In piazza, con ogni probabilità c’era anche una piccola delegazione dell’istituto trevigiano.

Il saluto è stato rivolto al termine di un Angelus particolare, nel quale Papa Francesco ha detto che la tortura «è un peccato mortale, è un peccato molto grave». Il giorno dopo la scomunica ai mafiosi, lanciata dalla terra di Calabria, il Papa è infatti tornato ad alzare la voce. Questa volta è per chi pratica la tortura. «Il 26 giugno prossimo», ha ricordato all'Angelus, «ricorrerà la Giornata delle Nazioni Unite per le vittime della tortura. In questa circostanza ribadisco la ferma condanna di ogni forma di tortura». «Invito i cristiani», ha aggiunto Francesco, «ad impegnarsi per collaborare alla sua abolizione e sostenere le vittime e i loro familiari».

Al termine di un messaggio tanto importante, volto a scuotere le coscienze dei cristiani, è arrivato il saluto ai ragazzi del liceo Canova. Certamente non se lo aspettavano. Ma il saluto avrà reso speciale la giornata a chi ieri mattina era in piazza San Pietro a Roma.

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