Rubato il tricolore, scatta l’indagine
SUSEGANA. La bandiera italiana issata a Ponte della Priula è stata nuovamente rubata, alla vigilia delle celebrazioni per il 4 novembre. Sul caso sono in corso indagini per vilipendio e oltraggio al tricolore. «Gesto scellerato da stigmatizzare e condannare fermamente», afferma il professore Renato Borsotti, presidente della Consulta delle associazioni combattentistiche e d'arma di Susegana. È probabile che i ladri gravitino attorno ai movimenti Venetisti e che combattono per l'indipendenza. Gli alpini e le associazioni d'Arma della Consulta di Susegana stanno pensando a una vigilanza anche notturna, per evitare che la bandiera scompaia, come avvenuto nei giorni scorsi e a settembre. È la seconda volta infatti che accade a Ponte della Priula. Qualche mese fa il tricolore era stato sostituito dalla bandiera con il leone di San Marco. Quella che sembrava una provocazione sulle sponde del fiume Piave, rivendicato da un sedicente gruppo «Veneta reggenza- resistenza Veneta», si è ripetuta qualche giorno fa ed è sembrata una sfida. A Ponte Priula infatti è prevista la cerimonia provinciale della Festa dell'unità nazionale e delle forze armate, nell'anniversario della fine della Grande Guerra, in quello che è stato teatro di battaglie decisive per l'Italia. «Gli alpini, che sempre hanno dimostrato un attaccamento alle istituzioni e ai loro simboli, custodi delle memorie dei combattenti di tutte le guerra e tutte le altre associazioni militari confluite nella Consulta di Susegana», spiega Borsotti, «potrebbero intraprendere azioni di vigilanza e di guardia, anche notturna, onde evitare nuove vergognose bravate, in costante accordo con le forze dell’ordine». Erano state proprio le penne nere a sistemare il tricolore, dopo la prima sparizione. Ma a seguito di quanto avvenuto in questi giorni, la bandiera italiana sarà ricollocata solo quando vi sarà la cerimonia. (di.b.)
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