Ruba nell’officina degli amici: arrestato

PEDEROBBA. Per i due soci dell'autofficina BM di via Roma era ormai diventato non solo un cliente, ma anche un amico il giovane pizzaiolo albanese gestore della pizzeria “Al cuoricino” di piazza Guarnier. Altin Kaziu, 22 anni, residenza a Castelcucco, era spesso da loro, o per piccole riparazioni all’auto o anche solo per scambiare quattro chiacchiere. Ma aveva un vizietto: tra una sistemata ai freni e due parole sul tempo alleggeriva la cassa. I due soci si erano già accorti che da un po’ di tempo c’erano degli ammanchi. Lunedì poi erano spariti ben 1.800 euro dalla cassa e allora sono andati dai carabinieri di Pederobba a denunciare la sparizione dei contanti e a spiegare che da giugno in poi gli ammanchi ammontavano a 15 mila euro. Hanno raccontato dei loro sospetti sul giovane albanese, gestore della pizzeria “Al cuoricino” che era diventato un abituale frequentatore della loro officina. Avevano pure piazzato una fototrappola e segnato con un puntino le banconote da 50 euro che mettevano in cassa per cercare di individuare il ladro. Il giorno dopo la svolta, quando dalla cassa sono spariti 750 euro e la fototrappola danneggiata. Poco prima era passato Altin Kaziu. Sono stati avvertiti subito i carabinieri di Pederobba e la pattuglia ha rintracciato Altin Kaziu nei pressi della pizzeria. Alla richiesta dei carabinieri il giovane ha consegnato le banconote appena trafugate dalla cassa dell'officina, nonché la schedina di memoria della fototrappola che aveva estrapolato dal congegno con lo scopo di cancellarne le immagini. Subito dopo i carabinieri hanno perquisito la sua abitazione e lì hanno trovato 15 mila euro in contanti, che l'albanese ha ammesso essere il provento dei furti perpetrati con destrezza nell’officina, a partire dalla scorso mese di giugno, dichiarando inoltre di avere speso la somma di 4 mila euro per l'acquisto di una Volkswagen Golf. Ricostruito quanto era accaduto, i carabinieri lo hanno arrestato e messo ai domiciliari. Ieri mattina il processo per direttissima nei suoi confronti, con patteggiamento della pena di un anno e due mesi di reclusione e 500 euro di multa e sospensione condizionale della pena. A margine dell'udienza il giudice ha anche disposto la restituzione ai proprietari dell'autofficina della somma di 15.750 euro, pari all'intero ammanco patito da giugno.
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