Rolex in regalo i finanzieri tornano ai domiciliari

Tornano agli arresti domiciliari il capitano Stefano Arrighi e il luogotenente Biagio Freni, entrambi appartenenti alla Guardia di Finanza, ed entrambi accusati di corruzione. L’ha stabilito la Corte di Cassazione alla quale si erano rivolti contro la decisione del Tribunale del Riesame che ha aveva accolto il ricorso della Procura di Treviso contro il provvedimento del gip Angelo Mascolo che, nel luglio scorso, aveva revocato i domiciliari nei confronti dei tre indagati per corruzione. Aveva invece rinunciato al ricorso in Cassazione il terzo indagato, l’imprenditore Andrea Ongetta difeso dall’avvocato Francesco Murgia, dopo che il giudice Mascolo aveva accolto la richiesta di revoca dei domiciliari.
I due finanzieri sono accusati di corruzione per un atto contrario ai doveri d'ufficio, mentre l'imprenditore Ongetta li avrebbe corrotti regalando loro due orologi del valore di oltre 10 mila euro per ammorbidire il risultato di una verifica fiscale. I tre erano stati arrestati ma erano stati subito scarcerati. Gli indagati non si erano avvalsi della facoltà di non rispondere ma, assistiti dai propri legali (l'avvocato Maurizio Paniz per Arrighi, l'avvocato Gian Maria Nicastro per Freni), avevano risposto alle domande del giudice, spiegando che quella che per la procura era “una dazione indebita di beni di lusso” al fine di ottenere un esito positivo alla verifica fiscale in corso nell'azienda di Ongetta, era in realtà solo un regalo che l'imprenditore aveva voluto fare ai finanzieri a verifica conclusa.
Gli indagati avevano presentato ricorso in Cassazione dopo che il Tribunale del Riesame aveva accolto il ricorso della Procura contro la loro scarcerazione. Nel frattempo Arrighi e Freni, sono stati trasferiti dal comando provinciale della guardia di Finanza di Treviso. La decisione era nell'aria, soprattutto dopo che l'ufficiale ed il sottufficiale delle Fiamme Gialle, per effetto dell'annullamento della misura cautelare degli arresti domiciliari, deciso sempre dal giudice Mascolo, erano rientrati in servizio proprio nella sede del comando di piazza delle Istituzioni.
Ora la Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso presentato dai due finanzieri che, a questo punto, dovranno tornare agli arresti domiciliari come aveva chiesto la Procura di Treviso che aveva presentato ricorso contro la decisione del giudice Mascolo che aveva annullato i domiciliari.
L’imprenditore Ongetta ha invece dovuto affrontare un'altra disavventura qualche settimana fa quando la sua villa di viale Montegrappa a Treviso è stata svaligiata. I malviventi, approfittando della momentanea assenza dei proprietari, e, dopo aver messo fuori uso l'allarme, hanno razziato oggetti di valore, dall'argenteria ai piatti di porcellana. La maggior parte del bottino è stata trafugata dalla cassaforte, aperta direttamente sul posto con l'uso di un flessibile, dove, oltre ai contanti, sono stati trovati ori e gioielli. Un ammanco da oltre 50.000 euro.
Giorgio Barbieri
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