Ristorante da Maurizio multato e chiuso

Irrogata la sospensione dell’attività per un mese al locale che respinse l’ex prefetto col cagnolino: «Mi manca un condono»
Di Diego Bortolotto

CIMADOLMO. Il ristorante da Maurizio è stato chiuso per 30 giorni e multato, a seguito dell'ispezione dei Nas e dopo la vicenda dell'ex Prefetto, respinto con la sua cagnolina Olga. Il Comune ha deciso la sospensione dell'attività e una sanzione di 1.032 euro, in quanto non è stata autorizzata la modifica della ragione sociale dell'azienda (avvenuta due anni fa). Per mettersi in regola e avere il cambio di destinazione d'uso, invece, al titolare sarebbero stati richiesti 14mila euro. «Io non pago quella che considero una tangente mascherata per un pizzo burocratico», si ribella Maurizio Bassetto. Ieri a Cimadolmo c'è stato un giro di ronda attorno al Comune degli attivisti della Life, che hanno portato la loro solidarietà al ristoratore. «Quindici anni fa abbiamo ampliato il ristorante, che non ha più avuto l'omologazione da parte dell'Usl 9 e del Comune, per un fattore puramente burocratico, in quanto l'area è ad uso commerciale», spiega Bassetto in un cartello affisso fuori dal locale, «l'assurdo è che tutti i ristoranti della zona hanno destinazione commerciale. Le varie amministrazioni comunali hanno preteso che io aderissi ad un “condono comunale”, che io considero un ricatto, una tangente mascherata. Il concetto è sempre lo stesso: basta pagare per lavare qualsiasi peccato». In origine la trattoria aveva una saletta, poi nel 2000 è stata ampliata. «Per anni mi hanno tacitamente permesso di lavorare, anche dopo controlli, qui sono venuti a mangiare, sindaci, politici, amministratori», spiega il ristoratore, «due anni fa abbiamo cambiato ragione sociale e da allora l'amministrazione comunale non ha provveduto al cambio di autorizzazione, neanche della parte in precedenza autorizzata, perché avanzava la solita pretesa del condono per sistemare tutto: 14 milaeuro. Hanno sempre trovato il mio più fermo diniego nei confronti di un sistema, anche lecito, ma che per me ha l'amaro sapore di un pizzo burocratico».

A maggio aveva “cacciato” il Prefetto Maria Augusta Marrosu, perché aveva portato tra i tavoli il cagnolino. A luglio c'era stata l'ispezione dei Nas e il 23 novembre il Comune ha dato la sospensione dell'attività. Ieri i membri della Life hanno pranzato nel ristorante, dopo aver percorso più volte le strade del centro di Cimadolmo, girando attorno al municipio. «Dopo la vicenda del Prefetto e l'ispezione non casuale dei Nas, l'amministrazione comunale è stata costretta ad intervenire», conclude Maurizio Bassetto, «ringrazio tutti i clienti, perché la loro fedeltà mi dà la forza di affrontare il mostro burocrazia».

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