Riapre Ico: i Villani fanno una pizzeria. E nuova società alla Cavana del Sile
Valzer d’agosto per i locali a Treviso, trattative anche per i 2 Camini. E in piazzetta Trentin anche Degusto scruta il futuro

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TREVISO. Agosto tempo di ferie. Ma al tempo del Covid anche di grandi manovre per i locali della città, che già era fronte caldo e ora registra, anche a causa della pandemia e dei suoi effetti, movimenti inattesi.
A fine settembre forse anche prima, riaprirà Ico ai piedi del cavalcavia lato Terraglio.

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Ma in una nuova versione, come pizzeria. Lo storico bar che serviva il caffè ai ferrovieri dalle 3 dei mattina, e poi svegliava i l popolo della notte di ritorno dalle spiagge e dalle discoteche negli anni 80 e 90, non solo nei fine settimana, (sembra passato un secolo), riaprirà i battenti allargato ai locali del negozio di colori e rinnovato al suo interno. I lavori di restyling sono in corso.

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Sempre a cura della famiglia Villani, che già gestisce il ristorantino pizzeria Sant’Agostino, e ora raddoppia. Il bar era chiuso da marzo, e invece di cercare acquirenti o persone che lo rilevassero, i Villani hanno pensato di rilanciarlo in una nuova veste, dopo oltre 80 anni di vita. Il bar è stato aperto infatti nel lontano 1983.
A proposito di cantieri: è in pieno svolgimento, sempre in via sant’Agostino, la realizzazione di Etto, ultima idea di Michele Pozzobon, ristorante rivendita imperniato sulla pasta fresca . Pozzobon amplia la sua catena cittadina, composta da Bruci, ex Colonnetta e (in società ) Mr Pokè .
Si è invece spostato , dall’altro lato delle strada il bar Oasis a San Leonardo, tempio del tramezzino. E intanto ha cambiato volto la galleria Bailo, decisamente riqualificata nel tratto verso piazza San Vito da Max Zanatta (già Home, Big Bamboo e casa Vecia), che ha aperto Teste Matte laddove c’era l’Exotic bar.
Ma tiene banco, nelle ultime settimane, la voglia di cambiare aria di alcuni big del settore. Uno è Mario Tagliabue, che ha appena lasciato il ristorante pizzeria la Cavana del Sile, agli Ospedalieri. Nella compagine societaria sono entrati con rilevanti quote nuovi partner, si parla di un commercialisti e un imprenditrice, che saranno affiancati per un periodo da Tagliabue e dal socio Paolo Pol Biasetto.
E la conferma che Tagliabue guardi ad altri orizzonti – si parla della Spagna - arriva dalle trattative per la cessione dei “Due Camini”, il locale da lui aperto a Camalò nell’autunno 2018, là dove un tempo c’era il Ranch. Sarebbero in dirittura d’arrivo, dopo uno sprint fra diverse cordate.
Sempre alla Spagna, ma a Fuerteventura e alla Canarie, guarderebbe un altro volto noto. È Roby Torresan, titolare dello Shiraz di piazzetta Trentin, che ha appena avviato nell’isola un’attività legata allo sport e al tempo libero. I bene informati dicono che anche lui guardi lontano, ma certo il Covid e l’emergenza internazionale hanno congelato ogni progetto. E sempre a proposito di piazzetta Trentin: riflettori puntati anche su “Degusto”, i cui titolari starebbero valutando la continuazione dell’attività nella piazzetta-bomboniera vicina al municipio, con un’opzione di un trasferimento in un comune dell’hinterland. «Ma non abbiamo ancora deciso nulla», fanno sapere dal negozio, altra istituzione per gli abitanti del centro e non solo.
Le ultime chiusure – dal Cavallino al Diner – inducono gli addetti ai lavori a disegnare un autunno con una nuova geografia, dentro e fuori mura, e nuovi equilibri fra le zone più “gettonate”. E quanto al Diner, Alessandro Penzo Aiello, titolare del Filò di via Cadorna (della società Penzo Aiello snc), precisa di non aver nulla a che fare con la Da Vinci Ristorazione srl, cui fa capo il locale del Quartiere Latino, pur avendo le due società come socio Andrea Penzo Aiello. —
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