Riapre Borsato, la firma del lusso

La sposa “must” degli anni Ottanta e Novanta, a Treviso, era quella vestita da Mario Borsato, lo stilista trevigiano la cui centralissima boutique per decenni ha fatto di via Manin la piccola Montenapoleone di casa nostra. Ad oltre quarant’anni da quando aprì quel suo primo, elegante ed indimenticato (per le signore più âge), le ragazze bene da marito del XXI secolo potrebbero vestire ancora un esclusivo capo firmato Mario Borsato, poichè sarebbe imminente l’apertura di una nuova boutique a sigla “M.B.” (il suo brand originario), sempre nel cuore di Treviso. La notizia più accreditata tra i bene informati delle cose di moda è che Borsato sia pronto a tornare in piazza, dopo un lungo periodo di “meditazione” durato circa otto anni, proprio sempre in zona via Manin. Non con le vetrine affacciate sulla strada, ma nella galleria. Dall’altra parte della strada dove si apriva la sua storica sede, in cui - oltre alle raffinate collezioni firmate Mario Borsato - si ammmiravano borse ed accessori di Cartier, abiti di Yves Saint Laurent, i “proibitivi” foulard di Hermes, il prêt-à-porter di Giorgio Armani e di altri padri del fashion made in Italy. Stile di cui anche Mario Borsato è stato ambasciatore nel campo dell’alta moda (la maison trevigiana ha avuto una sede anche nella strada dello shopping milanese, via Montenapoleone), vestendo da Liz Taylor alla principessa Marina Doria di Savoia, oltre alle signore di Treviso e Nordest che cercavano eleganza e glamour nel negozio di via Manin.
Lo stilista sarebbe pronto a tornare avendo a fianco due storici assistenti: Paola Citron, che è stata la sua premie rper oltre vent’anni, ed Enrico Rosin, apprezzato stilista che proprio accanto a Borsato ha mosso i primi passi nel mondo della moda. Chi lo conosce sostiene che il grande ritorno di Mario Borsato sia dettato dall’amore per l’alta moda, in cui sente di avere ancora qualcosa da dire e da dare. Nonostante la crisi, infatti, il mondo del fashion di lusso non è al tramonto. Nel nuovo atelier si troveranno solo capi di haute couture, con uno spazio particolare riservato agli abiti da sposa e da cerimonia, oltre alla moda con grande contenuto sartoriale, creata su misura per i clienti.
Nel marzo del 2004 Mario Borsato fece sfilare, nell’atelier di Strada Ovest, una delle ultime collezioni primaverili dedicate alla sposa e alla cerimonia nuziale. Una primavera di lusso, lontana dai venti di recessione, in cui l’abito più ammirato fu quello ispirato alle nozze dell’imperatrice Soraya con lo scià di Persia: un capolavoro con corpetto a balconcino, trasparenze di velo e un’ampia gonna a rouche, creato dalle abilissime mani delle sarte trevigiane (oggi quasi introvabili nel mercato del lavoro) che hanno contribuito al successo della maison Borsato.
Cura “maniacale” del dettaglio, tessuti di pregio, accessori molto ricercati, uno stile mai esasperato («Una donna sexy è quella non troppo spogliata» disse in occasione della sua collezione 2004) hanno fatto il marchio di fabbrica dello stilista, che sarebbe pronto a riportare la sua raffinatissima impronta nella piazza trevigiana.
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