«Revine riammette il glifosato» La protesta degli ambientalisti

REVINE
Si riaccende la guerra ai pesticidi. «Grave passo indietro sulla revoca del divieto di uso degli erbicidi da parte dell’amministrazione comunale di Revine». A lanciare l’allarme è il Comitato “Stop pesticidi” di Treviso e Belluno. Il caso di Revine non è il solo a essere sotto i riflettori degli ambientalisti. Non a caso il Comitato si è rivolto a tutti i sindaci trevigiani e bellunesi, invitandoli a «bandire l’uso del glifosato nel proprio territorio». Il Comune di Revine Lago aveva adottato a suo tempo un regolamento che vieta tuttora l’uso di erbicidi in tutto il territorio comunale. Una scelta che però ora potrebbe essere modificata. «In questi giorni il sindaco Massimo Magagnin», spiega il Comitato, «presenterà in consiglio comunale la revoca del divieto, reintroducendo di fatto l'uso del glifosato. Riteniamo che questo atto sia un grave passo indietro, che va nella direzione sbagliata. Si dovrebbe, invece, andare verso il bando totale di tutti i pesticidi, come richiesto dalla coalizione europea “Salviamo api e agricoltori”». L’invito ai sindaci di bandire l’uso del glifosato è stato lanciato dal Comitato anche in virtù del fatto che i Consorzi del prosecco hanno già invitato i propri soci ad abbandonare il diserbo chimico nei vigneti. Il glifosato è l’erbicida più utilizzato nella storia dell’umanità. È stato trovato nei prodotti alimentari più comuni, nell’acqua piovana, nelle falde acquifere sotterranee, nell’aria, nelle urine umane, compresi i bambini, e nelle donne in gravidanza. Il suo uso è aumentato di 15 volte dal 1996. Ma le alternative ci sono, tanto che il Comitato ha lanciato un invito a tutta la cittadinanza a sostenere il progetto di ricerca indipendente in corso da parte dell'Istituto Ramazzini di Bologna. Contro il diserbante chimico era sceso in campo nei giorni scorsi anche il Gruppo “Mamme Revine Lago”, dopo aver preso atto della volontà dell’amministrazione comunale di modificare l’articolo 51 del regolamento di Polizia Rurale, quello riguardante appunto le erbe infestanti, reintroducendo di fatto il diserbo chimico. L’associazione revinese aveva evidenziato che «sebbene ci sia la volontà da parte del Comune di tutelare i luoghi sensibili, rimangono incomprensibili i motivi di questo cambio di rotta». Il sindaco Massimo Magagnin ha difeso la sua scelta, annunciando che il diserbo chimico sarà limitato soltanto ed esclusivamente alle aree cimiteriali, dove il problema presenta la maggiore criticità.
Secondo quanto affermato dal primo cittadino, l’uso dei prodotti verrà effettuato 4-5 volte all’anno e la zona trattata sarà delimitata per 48 ore. La modifica verrà discussa e votata domani in consiglio comunale. —
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