Renzo: «Mary diceva che il papà la toccava» La replica: «Bugie, ma la tua auto dov'è?»

PAESE. Renzo Curtolo, nel periodo successivo alla sparizione di Marianna, aveva rottamato la sua Volkswagen Polo blu scuro. Una decisione di per sé non certo straordinaria se non fosse che, come spiega l'avvocato dei Cendron, «nel fascicolo a mia disposizione non sono presenti le analisi sul veicolo prima che venisse rottamato». Se Renzo avesse avuto un qualche ruolo nella sparizione di Mary, la Volkswagen Polo sarebbe potuta essere l'auto con cui l'uomo aveva aspettato la ragazza quella sera e nella quale lei era salita o, nella peggiore delle ipotesi, era stata caricata a forza. In ogni caso, un contenitore di tracce potenzialmente interessanti.
L'avvocato Stefano Tigani ha scoperto l'avvenuta rottamazione della Polo consultando gli atti e facendo una ricerca sul portale dell'Aci. La famiglia chiede di sapere per quale motivo l'utilitaria sia stata demolita. Forse un incidente? O dietro la volontà di smaltire l'auto c'era altro? In apertura della parte di puntata di "Chi l'ha visto?" dedicata a Mary, Federica Sciarelli ha bollato Renzo Curtolo come "squallido, che con le donne giovani si è sempre dato da fare". Un commento forte da parte della conduttrice nei confronti di una persona che, va ricordato, fino a questo momento non è stata indagata. Un commento legato soprattutto a una testimonianza resa da Curtolo dinnanzi ai carabinieri che lo stavano sentendo e che è stata diffusa durante il servizio. Confessando di aver avuto un rapporto sessuale con Mary e di essersi scambiato effusioni con lei in più occasioni a casa, Renzo aveva riferito di una confidenza-choc di Mary: «Anche il padre Pierfrancesco l'aveva toccata sul divano». Accuse infamanti, forse un tentativo in extremis di Curtolo di apparire collaborativo con i carabinieri.
«Un depistaggio vergognoso fatto da Renzo, che aggiunge vergogna alla vergogna», ha commentato Antonio La Scala, presidente di Penelope. Per la Procura, Marianna è scomparsa volontariamente oppure è stata vittima di gesti messi in atto da persona ignota. Non essendoci elementi o tracce utili a risolvere il mistero, dopo tre anni per la magistratura le indagini vanno chiuse. «Marianna non aveva motivo di scomparire, non aveva soldi, aveva lasciato i documenti dal vicino. E prima di lasciare il ristorante aveva scritto un biglietto al titolare per aggiornarlo, chiudendo con "a domani"», ha ribadito l'avvocato.
Cosa può dunque essere successo a Mary? Di certo si sa che la ragazza verso le 20 aveva lasciato il ristorante con la sua bici bianca, mai più trovata. Alle colleghe aveva detto che avrebbe trascorso la notte di nascosto dal fidanzato al convitto. Lungo il chilometro e mezzo che separa il Golf Club dal dormitorio per studenti potrebbe aver incontrato qualcuno che potrebbe averle fatto del male. Forse ad attenderla c'era Renzo, che sapeva delle intenzioni di Mary di fermarsi dal ragazzo: animato dalla gelosia per il coetaneo della giovane, in preda a un raptus, potrebbe averla aggredita e poi fatta sparire. O ancora il fidanzato Michele, che ha sempre dichiarato che al convitto Mary non era mai arrivata. E se non fosse vero? Se avesse mentito e avesse lui un ruolo chiave nella vicenda, accecato dalla gelosia per il fatto che la sua ragazza dormiva dal vicino ben più grande di lei? Tutte ipotesi, queste, rilanciate da "Chi l'ha visto?". "Spesso, dinnanzi alla scomparsa di una donna, si parla di fuga volontaria. La storia purtroppo frequentemente dimostra il contrario. (ru.b)
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