Rave party, denunciati 18 giovani
Disturbo della quiete e invasione di terreni sulle Grave

Il capitano Valerio Marra e il maresciallo Vittorio Degiglio
PONTE DI PIAVE. Un rave party con musica a tutto volume nei pressi della «Casa brusada» a Negrisia sul greto del fiume Piave è stato smascherato dai carabinieri. Ben 18 le persone denunciate, per la maggior parte giovani trevigiani e veneziani dai 18 ai 25 anni, ma anche due quarantenni con precedenti di giustizia. Per loro l'accusa è di invasione aggravata di terreni e disturbo della quiete pubblica. Numerose le chiamate al 112 da parte dei residenti della zona, sia di Ponte di Piave ma anche di Breda, che in particolare nella notte tra il 16 e 17 aprile non erano riuscite a dormire per il frastuono proveniente da una zona nei pressi del fiume. I ragazzi avevano organizzato abusivamente un rave durato per due giorni in un terreno privato a confine con un'area demaniale. La zona non è segnalata ed è accessibile attraverso una strada interpoderale. Ma con il «tam tam» attraverso sms, telefonate, internet e social network come Twitter, i ragazzi si sono dati appuntamento per accamparsi e ballare ininterrottamente per ore. Lì è scattato nel pomeriggio di domenica il blitz da parte dei carabinieri della stazione di Ponte di Piave con il comandante il maresciallo Vittorio Degiglio. In seguito alle indagini coordinate dalla Compagnia dell'Arma di Conegliano guidata dal capitano Valerio Marra sono state segnalate alla Procura diciotto persone. Nessuno abita nelle vicinanze, si tratta di giovani residenti per la maggior parte a Treviso e nel Veneziano, tra loro anche alcune ragazze. In seguito alle perquisizioni che sono state eseguite non sono comunque state ritrovate sostanze stupefacenti, anche se non è escluso che siano state consumate. Qualcuno dei ragazzi è conosciuto alle forze dell'ordine proprio perché ha dei precedenti nell'ambito della droga e anche denunce per resistenza a pubblico ufficiale. «Eravamo qui per fare festa» si sono giustificati alcuni ragazzi, che ora dovranno rispondere in concorso di invasione aggravata di terreni e disturbo delle occupazioni e del riposo delle persone. «Abbiamo inoltrato inoltre la richiesta di un foglio di via obbligatorio per tre anni» spiega il capitano Valerio Marra. Se la domanda sarà accolta tutti i segnalati non potranno più presentarsi nella zona, altrimenti per loro scatterebbe un'ulteriore denuncia. Un metodo per scoraggiare l'organizzazione di altri rave sulle sponde del fiume sacro alla Patria. Già in passato nel tratto del Piave dell'Opitergino si erano svolte delle feste abusive con musica a volume altissimo e fiumi di alcool. Per questo proseguiranno i controlli. Già sera e oggi insieme ai carabinieri è mobilitata la polizia locale di Ponte di Piave per ispezionare l'area golenale proprio in funzione anti-rave. Gli abitanti della zona sono stanchi di dover sopportare rumori assordanti e non poter dormire. Il timore è che si ripetano episodi come quello avvenuto nei giorni scorsi a Grosseto, dove quattro ragazzi tre dei quali minorenni in procinto di andare ad un rave hanno aggredito brutalmente due carabinieri.
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