Raggiro delle “bollette zero”, i clienti truffati sono migliaia

CONEGLIANO. Truffa delle bollette zero, il caso si allarga e i truffati sono centinaia, probabilmente migliaia: i clienti dell’azienda “Energia Italia” ora chiedono giustizia. Sono centinaia nel solo Veneto sud-orientale e molti, nel Veneziano, si sono rivolti allo studio legale Pavanetto di San Donà per chiedere il risarcimento dopo che non sono stati rispettati i contratti. Si parla di un giro di oltre un milione di euro solo in questo territorio. Altri si sono rivolti, nel Vittoriese, all’avvocato Maria Bruschi. Ma ce ne sono in tutta l’Italia del Nord.
PROMESSE FALSE
I clienti contestano alla società di Conegliano le promesse di bollette a costo zero non mantenute. La società vanta un capitale sociale dichiarato di 5 milioni di euro, anche se ne risultano versati solo 500mila, ed è specializzata nella fornitura di energia e gas.
Ha svariate sedi e consulenti in tutto il Veneto e ha venduto ai propri clienti impianti energetici anche a costi importanti, tra i 10 e i 20 mila euro, con l’assicurazione che le bollette sarebbero state azzerate. Nei mesi scorsi tuttavia le società grossiste, subentrate nel frattempo a Energia Italia, a causa dell’inadempimento di quest’ultima, si sono rivolte agli ignari clienti. Così, invece di risparmiare, i clienti dell’azienda trevigiana si sono trovati non solo il pagamento delle bollette maturate, ma anche di quelle pregresse che i clienti confidavano appunto azzerate in forza del contratto.
UTENTI ESAPERATI
«Ho già ricevuto decine di segnalazioni», spiega l’avvocato Luca Pavanetto, che sta seguendo anche più di 300 truffati nel caso Gaiatto a Portogruaro, «i clienti si trovano ora a dover ingiustamente far fronte ai nuovi fornitori subentrati ad Energia Italia per il pagamento delle bollette che dovevano in ogni caso rientrare nei costi degli impianti venduti che potevano arrivare anche a oltre 20mila euro di costo per le famiglie».
«Per questo aspetto ho già in corso il contenzioso civile nel quale Energia Italia è contumace», aggiunge l’avvocato Pavanetto, «e sto valutando ogni tipo di tutela anche in sede penale. Mi accingo ad affrontare a questo punto il problema delle richieste economiche delle finanziarie verso le quali i clienti erano stati indirizzati proprio da Energia Italia per far fronte all’acquisto degli impianti.
«Ritengo che questi contratti di finanziamento non debbano ritenersi efficaci nei confronti degli ignari consumatori poiché vi è un evidente collegamento sotteso tra le operazioni di finanziamento e l’acquisto degli impianti proposti proprio da Energia Italia. Di conseguenza», conclude il legale sandonatese, «le società finanziarie potranno e dovranno rivolgersi per le loro richieste solo nei confronti di Energia Italia che ha ricevuto materialmente la somma finanziata. Vista la mole delle segnalazioni, penso che si tratti di una questione che possa riguardare diverse centinaia di consumatori. Anche in qualità di delegato di zona dell’associazione dei consumatori Adusbef, Ho il dovere di tutelare i loro interessi di consumatori». —
Riproduzione riservata © Tribuna di Treviso