Quinto, boato e fuoco nella notte: devastato il bar Dolce Caffè. Le indagini portano al dolo

Danni ingenti al locale di vicolo Marangon gestito da una ragazza della zona. Bar sotto sequestro, potrebbe essere stato un regolamento di conti indirizzato alla nuova proprietà

Lorenza Raffaello
L'intervento dei vigili del fuoco nel bar di vicolo Marangon a Quinto
L'intervento dei vigili del fuoco nel bar di vicolo Marangon a Quinto

Violenta esplosione al bar Dolce Caffè in vicolo Marangon a Quinto di Treviso della notte tra lunedì 24 e martedì 25 giugno. Il locale ha subito ingenti danni. Si tratta di un rogo doloso.

Sul posto sono accorsi i vigili del fuoco, i carabinieri e le ambulanze del Suem 118. Per fortuna il bar a quell’ora era chiuso e non si sono registrati feriti.

Il bar da alcuni mesi era stato preso in gestione da Sara Puppato, un’imprenditrice della zona.

Le forze dell’ordine stanno lavorando per ricostruire le dinamiche che hanno portato allo scoppio. Si tratterebbe di un incendio di origine dolosa. Un gruppo di ragazzini, infatti, avrebbe visto allontanarsi nella notte i responsabili.

Alla base del gesto potrebbe esserci un regolamento di conti indirizzato alla nuova proprietà

LA DINAMICA

Il boato è stato avvertito all’1.40 di martedì 26 giugno. I vigili del fuoco sono arrivati da Treviso con due autopompe e l’autobotte e sono riusciti a circoscrivere e spegnere le fiamme, evitando il rogo dell’intero palazzo. Hanno lavorato fino alle 4.15, nel frattempo la circolazione sulla strada è stata interdetta fino alla rimozione di tutti i detriti.

Il locale è stato posto sotto sequestro.

Il bar Caffè 26 di Quinto
Il bar Caffè 26 di Quinto

Secondo le prime ricostruzioni l’esplosione è avvenuta da dentro.

I responsabili sono stati visti da alcuni testimoni, mentre scappavano a bordo della loro auto, di cui hanno segnato il numero di targa. La stessa auto è ripassata davanti al locale mentre c'erano le forze dell'ordine, è stata riconosciuta e probabilmente i responsabili sono stati fermati.

Stando alle prime informazioni, si tratterebbe di due cittadini di nazionalità straniera che sarebbero però solamente gli esecutori materiali dell'attentato.

Le immagini dell'incendio scoppiato all'interno del bar il Dolce Caffè di Quinto

LA GESTIONE

A gestire il bar Dolce Caffè è l’imprenditrice Sara Puppato. Aveva rilevato l’attività lo scorso 8 marzo. In questi tre mesi aveva già ricevuto minacce: un mese dopo l’apertura aveva trovato dei cartelli di cartone con una pietra sopra, proprio  davanti al bar “Questo è un avvertimento, non stiamo scherzando”, c’era scritto. 

La settimana scorsa qualcuno aveva frantumato la vetrina, approfittando di una serranda bloccata.

L’ultimo atto intimidatorio, il più eclatante, questa notte con l’esplosione interna all’esercizio commerciale.

Sara Puppato, che risiede a Morgano con marito e figli non si lascia intimorire: «Vogliono che smetta? Io aprirò un bar con un parcheggio più grande».

Ora l’attenzione di sposta su chi può aver pianificato il rogo: «Non lo so, preferisco non dire nulla o accusare nessuno, finché non ho prove» ha detto Sara. Il dubbio di molti è che si possa trattare di "racket dei bar", con qualche gestore che avrebbe ordinato il blitz perché invidioso dei suoi affari.

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