Allenatore di pallavolo muore d’infarto a 62 anni

Quinto piange Stefano Fava, trovato senza vita a letto. Giovedì i funerali, la Pizziolo dove lavorava chiuderà per lutto durante il rito

Andrea Passerini
Stefano Fava
Stefano Fava

Non si è presentato al lavoro, lunedì mattina, e non era mai accaduto, in oltre 30 anni di servizio come impiegato. La sua datrice di lavoro, alla Pizziolo Spa, ha contattato il fratello, che si è subito recato a casa.

Stefano Fava era a letto, ma non dormiva: era senza vita. Verosimilmente, come ha appurato il medico legale intervenuto con i carabinieri dello locale stazione, già da domenica.

Stefano aveva 62 anni. Un infarto è la causa più probabile del decesso, che ha lasciato attoniti la comunità di Quinto e il volley trevigiano. Fava infatti, dopo aver giocato in gioventù a buoni livelli come palleggiatore, era diventato allenatore, lavorando con diverse società, sia nei campionati del Centro sportivo italiano che in quelli della Fipav.

Nel suo curriculum è stato fra l’altro nei quadri tecnici del Paese, del Susegana e più recentemente del Fontane, sempre nei settori femminili.

«Un uomo sempre disponibile, scrupoloso, che sapeva trasmettere sia i fondamentali tecnici e tattici che i valori profondi dello sport», dicono dirigenti e tecnici che hanno lavorato con lui, «Si era subito imposto come un riferimento, e sapeva fare gruppo».

In quarant’anni ha allenato atlete di tre generazioni, e molte sono poi salite ad alti livelli. Era un habituè dell’Incrocio, alle Stiore.

«Una figura di riferimento, stimata da colleghi e clienti, che ha collaborato con noi per oltre trent’anni lasciando un segno profondo nella nostra azienda», scrivono alla Pizziolo spa, «Lo ringraziamo di cuore per la dedizione, l’impegno e la fiducia dimostrata nel corso degli anni».

E giovedì l’azienda chiuderà in segno di lutto e di rispetto, durante il rito funebre, che sarà celebrato alle e 15.30, alla chiesa di San Giorgio a Quinto. Stefano lascia il fratello Andrea, gli amici e gli altri parenti, tutti sconvolti dal dolore.

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