Quella villa in Sardegna di lady Consoli

L’Espresso: verifiche di Banca d’Italia sulla cessione da parte della immobiliare di Zoccai finanziata da Veneto Banca
Di Fabio Poloni
Pucci Volpago assemblea unindustria Vincenzo Consoli Pucci Volpago assemblea unindustria
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MONTEBELLUNA. Veneto Banca finanzia la società immobiliare che sogna di realizzare la nuova “Costa Smeralda”, nel sud della Sardegna. E la stessa società, Chia 2000, cede una villa alla moglie di Vincenzo Consoli. Secondo quanto riporta l’Espresso in edicola oggi, anche quest’operazione sarebbe finita nel mirino della Banca d’Italia alla voce “anomalie contabili”.

Scenario: baia di Chia, Sardegna. Anno 2003. Un gruppo di imprenditori ha un sogno: realizzare un complesso residenziale di superlusso, una nuova Costa Smeralda, appunto: hotel, ville, campi da golf, come da catalogo della bella vita. A capo del progetto imprenditoriale c’è Gino Zoccai, orafo vicentino di Thiene. Il suo nome diventerà noto alle cronache, poco dopo, per il crac della compagnia aerea Volare. A finanziare quel “sogno” ci sono banche nordestine: Antonveneta e Veneto Banca. La società immobiliare Chia 2000, secondo quanto riporta l’Espresso, si indebita con l’istituto di Vincenzo Consoli (al timone della popolare dal 1997) per 8,5 milioni di euro.

Normale operazione bancaria? Secondo l’Espresso, Banca d’Italia ha deciso di andare più a fondo. La vigilia di Natale del 2005 sarebbe stata la stessa Chia 2000 a cedere una villa di otto vani alla moglie di Vincenzo Consoli. Roccia a vista per la facciata, cotto lavorato a mano anche in soffitta: rifiniture extralusso, come descrivono in quel periodo le cronache della Nuova Sardegna.

Le cose, però, non vanno come sperato sotto lo scintillante sole e il caldo vento di scirocco. Il progetto di Zoccai, nel frattempo travolto dal crac Volare, «finisce ben presto in una spirale di perdite e debiti», racconta l’Espresso. Anche nella vicenda della compagnia aerea Veneto Banca viene toccata direttamente (al 7 settembre 2004, stando alla relazione del commissario straordinario Carlo Rinaldini - lo stesso della Pagnossin - Veneto Banca era esposta per quasi dieci milioni di euro nei confronti della Volare di Zoccai), ma questa è un’altra storia. In Sardegna la Chia 2000 accumula perdite che arrivano a sfiorare i 7 milioni di euro nel 2012. Ci sarebbe di mezzo anche il fisco, creditore di circa 13 milioni di euro. Un profondo rosso, insomma, che finisce con il tingere anche il bilancio di Montebelluna. E qui entrano in scena i rilievi di Bankitalia: sempre secondo il settimanale in edicola oggi, i crediti verso Chia 2000 erano classificati come “in bonis” nei registri di Veneto Banca, ma secondo la vigilanza andavano etichettati come incagli, e quindi svalutati. Non sarebbe un caso isolato, anzi: gli ispettori di Palazzo Koch avrebbero individuato addirittura un centinaio di operazioni “a rischio”, tanto da portare Veneto Banca ad accantonare oltre un miliardo di euro a bilancio 2013 per coprire il passivo. Un miliardo di euro, la cifra che in questi ultimi giorni è andata in fumo dalla capitalizzazione dell’istituto di Consoli con la svalutazione del valore delle azioni da 39,50 a 30,50 euro ciascuna.

Quella di domani, intanto, è una data cerchiata in rosso da migliaia di piccoli azionisti: a Venegazzù di Volpago del Montello (ore 9) si tiene l’assemblea annuale dei soci. È fresca di pochi giorni la notizia che le tasche di ciascuno di loro sono più leggere di quasi un quarto: il cda dell’istituto ha deliberato un calo del 22,8% del valore delle azioni, sforbiciata pesante che proprio domani dovrà passare indenne il voto dei soci. Lo farà, perché grosse alternative non ci sono. I malumori, però, saranno difficili da arginare: già lo scorso anno il clima era teso, con decine di soci inferociti per il fatto di non riuscire a vendere e dunque monetizzare le proprie azioni in portafoglio. Il peggio doveva ancora venire: indagine per ostacolo alla vigilanza, seconda indagine per aggiotaggio (“artifizi” contabili per mantenere gonfio il valore delle azioni, secondo la Procura), ora il crollo del valore delle azioni. Domani l’aria condizionata, sotto la tensostruttura bianca, faticherà a non far ribollire il clima.

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