Quel Sessantotto castellano tra Pasolini e contestazioni

CASTELFRANCODa Marcuse a Papa Ratzinger e, per restare a Castelfranco, da Pasolini – sì, proprio lui – alle contestatrici dell’istituto Maria Assunta: è con questa “wunderkammer” (sala delle...
Agostini Castelfranco biblioteca mostra sul '68
Agostini Castelfranco biblioteca mostra sul '68

CASTELFRANCO

Da Marcuse a Papa Ratzinger e, per restare a Castelfranco, da Pasolini – sì, proprio lui – alle contestatrici dell’istituto Maria Assunta: è con questa “wunderkammer” (sala delle meraviglie) che la biblioteca di Castelfranco celebra il cinquantenario del 1968 nell’ambito di Biblioweek. Titolo semplice ma efficace – “Il 68, caspita! ” – per ricordare un evento che, comunque la si pensi, ha portato una rivoluzione, anche nella città di Giorgione. Nello “scavare” negli archivi della biblioteca civica sono tornati alla luce reperti molto interessanti: foto, volantini, l’intera raccolta della rivista Epoca, ma anche quei testi che erano il punto di riferimento dell’epoca: dal libretto rosso di Mao alle opere di Meneghello, ai filosofi francesi.

L’eredità di Anselmi e sartor

«Quello che è curioso – spiega il direttore della biblioteca, Matteo Melchiorre – è che gran parte di questi libri arrivano dai fondi lasciati da Domenico Sartor e Tina Anselmi: il che testimonia che queste due figure politiche ci tenevano a capire come stava cambiando il loro tempo».

La chicca di Pasolini

Ma dagli archivi è emersa anche una presenza illustre nella Castelfranco di quegli anni: quella di Pier Paolo Pasolini. Una foto lo vede dietro alla cinepresa come regista del film “Porcile” in via 29 Aprile, con l’inseparabile Ninetto Davoli che si bea della vista della città dalla cinta muraria. Il film è composto da due episodi, uno ambientato in Germania e uno in Sicilia: per quest’ultimo era necessaria la ripresa di una torre medioevale «e per Pasolini – continua Melchiorre – la più bella era proprio la torre civica di Castelfranco».

La contestazione nelle scuole

Ma dalla miscellanea della biblioteca sono spuntati fuori anche numeri della rivista L’Ora di Castelfranco, dove oltre a questo evento cinematografico si racconta anche della contestazione come era vissuta nelle scuole castellane, tra le ragazze del Maria Assunta, ma anche in quel di Resana.

Gli appuntamenti

La mostra è affiancata da una serie di eventi inaugurati sabato dal confronto sulla fotografia del tempo tra Massimo Vitali e Giovanna Calvenzi. Oggi dalle 17 al teatro Accademico una maratona cinematografica curata da Carlo Michielin con i film simbolo della contestazione, ovvero Les amants reguliers di Garrel, Teorema di Pasolini e Zabriskie Point di Antonioni. Mercoledì il 68 sarà visto attraverso l’arte pittorica castellana con lo storico d’arte Marco Mondi (ore 20.30 in biblioteca) mentre giovedi – stesso luogo, stessa ora – si vedrà come la contestazione cambiò anche il modo di... andare in montagna con Enrico Camanni, fondatore e direttore della rivista Alp. Ma il Sessantotto non sarebbe stato tale senza una adeguata colonna sonora: e con “Cambia musica! Sette canzoni e sette discorsi sul 1968” Marco Ballestracci e Mario Cogo illustreranno questa prospettiva. A chiudere l’evento sarà il giornalista Francesco Jori che sabato alle 18 in biblioteca interverrà sul Sessantotto nelle librerie e per le strade. —

Davide Nordio

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