Quattromila in marcia per aiutare l’Advar

Un unico fiume di persone, colorato dai palloncini. Erano almeno in quattromila ieri mattina alla marcia dell’Advar.
C’erano giovani e anziani, famiglie, i parenti dei malati che hanno conosciuto il preziosissimo aiuto dell’Advar. C’erano gli alpini, e un gruppo folcloristico. A guidare il corteo, uno affianco all’altro, la presidente dell’Advar Anna Mancini e il sindaco di Treviso Giovanni Manildo. «Questa è una vera eccellenza del territorio», ha detto il primo cittadino, «tutta la comunità si deve impegnare per aiutare l’Advar, che fornisce un servizio insostituibile».
L’obiettivo della marcia era anche quello di raccogliere i fondi per proseguire nei lavori per l’ampliamento dell’hospice della Casa dei Gelsi, in via Fossaggera. Entro un mese infatti l’associazione deve raccogliere altri 94 mila euro per completare alcuni pagamenti e poter proseguire con la realizzazione della scala interna che collegherà il piano interrato con il primo piano. L’obiettivo con la marcia di ieri sembra però decisamente raggiunto. Certo per finire il progetto manca ancora molto. Ormai i lavori sono vicini a raggiungere il giro di boa, ma servono ancora soldi, molti soldi: circa 2,5 milioni di euro.
Due i serpentoni del corteo di ieri mattina: uno più nutrito che si è dato appuntamento in piazzale Burchiellati, aperto a partecipanti a piedi o in bicicletta per un tragitto lungo 4,6 chilometri che si è snodato per le vie del centro. Guidato dalla presidentessa dell’Advar, Anna Mancini con il sindaco Manildo, il corteo ha poi percorso il Put, viale Luzzatti, Ca’ del Galletto, passando in via Fossaggera. Lì si è ricongiunto con un altro corteo partito più tardi, alle 11.15, dallo stadio di rugby di Monigo, per un percorso complessivo di 2,5 chilometri.
Si sono dati appuntamento proprio lì, dove l’Advar lavora e lotta per il compimento del progetto. Con l’Advar collaborano oggi 250 volontari, che si occupano, oltre che dei 12 pazienti ospitati nelle struttura di via Fossaggera, degli oltre 500 a cui viene prestata l’assistenza domiciliare. «Siamo molto contenti della risposta arrivata dalla città», spiega Anna Mancini, «È un segnale di attenzione della cittadinanza nei confronti delle persone che soffrono. Evidentemente in questi anni siamo riusciti a trasmettere qualcosa. Siamo molto contenti che il sindaco Manildo abbia voluto accompagnarci, per noi è un segnale importante».
La maratona benefica è iniziata però fin da venerdì sera, quando al teatro Comunale di Treviso è andato in scena lo spettacolo, che gemella la musica lirica con le danze andaluse della compagnia “De Baile Flamenco”. È stato un altro appuntamento con le donazioni per l’ampliamento della Casa dei Gelsi. La solidarietà non si è mai fermata nei confronti dell’Advar, moltissime le donazione dalle famiglie e dai singoli, anche se fino da ora a mancare sono state probabilmente le grandi donazioni da parte degli imprenditori. «Qualcosa si è mosso negli ultimi mesi, con alcune iniziative di solidarietà per la raccolta fondi volute anche da imprese del territorio», conclude Mancini. Il progetto, seppur lentamente, prosegue inesorabile.
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