Pugni al ragazzino autistico: denunciati

CROCETTA. L'accusa è pesante: abuso di mezzi di correzione. Chiamati a risponderne sono un operatore sessantenne e un laureando volontario. Stavano trasportando con un pulmino dei ragazzi a casa quando un quindicenne autistico ha avuto un atto di violenza: prima ha preso per il collo il ragazzo che sedeva davanti a lui, poi ha cercato di farsi male. Appena l’autista ha fermato il pulmino, il ragazzo è sceso di corsa e si è lanciato contro gli operatori. Che lo hanno calmato con mezzi certo non ortodossi: lo hanno ripetutamente percosso con calci agli arti inferiori e pugni al dorso, colpendolo altresì al capo con una bottiglia in plastica piena d’acqua. Questo ha riferito una donna che ha assistito esterrefatta a quanto stava accadendo e che ha segnalato il tutto ai carabinieri della stazione di Crocetta. Il pulmino si è fermato a Crocetta quando il ragazzo ha avuto quell'accenno di violenza, doveva portare a casa un ragazzo in paese e uno a Vidor. L’episodio è avvenuto mentre il mezzo stava transitando per Crocetta e ad assistere stupita a quanto stava accadendo c'era una donna. Ha fatto scattare le indagini dei carabinieri che alla fine hanno denunciato i due operatori per abuso di mezzi di correzione e di disciplina in concorso tra di loro. Operatore e volontario stavano effettuando il trasporto per conto della cooperativa Agorà di Castello di Godego, una cooperativa che accoglie casi difficili che arrivano anche da fuori provincia. Il fatto è avvenuto verso la fine di ottobre a Crocetta e in questi giorni, chiuse le indagini, sono partite le denunce a carico dei due che provvedevano al trasporto per conto della cooperativa sociale e che hanno usato le percosse per calmare un ragazzo autistico. Un episodio che è stato riferito subito alla sera in cooperativa, al rientro, dall'operatore e dal volontario. I due hanno spiegato di essersi difesi in maniera non consona alla situazione, ma di essere stati colti di sorpresa. Al termine delle indagini è stato sentito anche il presidente della cooperativa, Franco Bizzotto, che ha riportato il racconto fatto dai due operatori e ha illustrato la situazione dei ragazzi che vengono seguiti dalla cooperativa e in quale contesto è avvenuto l’episodio finito sotto indagine. Per quanto riguarda i due, il giovane laureando, che da qualche mese prestava servizio volontario alla cooperativa, dopo quel fatto non si è più presentato a prestare attività di volontariato, l'operatore sessantenne, da alcuni anni con Agorà, fa ancora parte degli operatori impegnati nella cooperativa, lavora ancora lì, ma gli è stato consigliato di cercare intanto una struttura dove l’attività da svolgere riguardi situazioni meno problematiche di quella che ha dovuto affrontare alla fine di ottobre a Crocetta. Intanto però i due dovranno difendersi dall’accusa di aver abusato dei mezzi di correzione quel giorno di fine ottobre mentre portavano a casa dei ragazzi autistici che avevano trascorso la giornata nella struttura di Agorà.
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