Psichiatria l’Ulss 2 punta su territorio e residenzialità
CASTELFRANCO
Il Centro di salute mentale cui fa riferimento il distretto asolano dell’Ulss 2 è stato rafforzato negli ultimi mesi e si sta puntando sempre di più sulla residenzialità “leggera”, attraverso gruppi appartamento e cohousing. Il direttore dell’unità operativa di Psichiatria, Giuseppe Salce, replica così alle osservazioni fatte dall’Aitsam (Associazione tutela salute mentale) che ha denunciato una riduzione delle prestazioni per carenza di personale. «I pazienti seguiti dalle strutture ambulatoriali del distretto di Asolo sono stati negli ultimi anni (in corso di pandemia) in media circa 4.000 ed è stato avviato un percorso di assistenza residenziale (inserimento in struttura) per un totale di 106 utenti. Gran parte dell'attività assistenziale rimane sul territorio: ambulatoriale, centri semiresidenziali come centri diurni e centri di lavoro guidato, domiciliare, per quanto possibile in questa fase».
Molto è stato fatto anche sul fronte del personale del Centro di Castelfranco: «L’incremento ha permesso di garantire un adeguato prolungamento dell'apertura per l'accesso dell'utenza. Dal prossimo 1° marzo prenderà servizio anche un altro psicologo. La difficoltà maggiore rimane il reperimento del medico psichiatra, una criticità a livello nazionale. L’ultimo concorso di ottobre ha permesso di reperire due nuovi specialisti che entreranno in servizio attivo da metà febbraio, ma ha portato al trasferimento di un'altra professionista dal dicembre scorso».
Circa la residenzialità “leggera”, «sono attivi da anni 6 gruppi appartamento - conclude Salce - e avviati co-housing a Valdobbiadene. Un altro nascerà all'interno di un progetto con la recente istituzione della fondazione di comunità “Tina Anselmi” ». —
Davide Nordio
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