Il Ministero nega al Docg 21 milioni, si va dal giudice: «Bando scorretto»
Il Tar del Lazio ha accettato di far riesaminare i criteri della graduatoria di assegnazione dei fondi: contestato il 195esimo posto del Consorzio di tutela del Prosecco. Il 26 novembre nuova udienza

Battaglia legale tra il Consorzio di tutela del Prosecco superiore Conegliano Valdobbiadene Docg e il Ministero dell'Agricoltura, su un contributo da oltre 21 milioni di euro. L'udienza che si è svolta la scorsa settimana al Tar del Lazio non ha dipanato la vicenda, ma i giudici hanno ordinato al Ministero di riunire di nuovo la commissione per valutare il progetto presentato dalla Docg.
«La causa merita approfondimento istruttorio», hanno stabilito della quarta sezione del tribunale amministrativo di Roma. La vicenda prende avvio nel novembre 2023, quando il dicastero guidato dal ministro Francesco Lollobrigida aveva pubblicato la graduatoria definitiva del bando per ottenere finanziamenti sui contratti di filiera, da produzioni agricole, allevamenti e prodotti connessi.
Il Consorzio della Docg aveva presentato il progetto “100% Uva: la filiera del vino sostenibile”, chiedendo un contributo di 21 milioni e 337mila euro per interventi di sostenibilità nelle colline Unesco. La commissione ministeriale aveva però classificato il progetto solo al 195esimo posto. Il maxibando prevedeva finanziamenti per 690 milioni di euro, ma la Docg in quella posizione non aveva diritto a nessun aiuto.
Le differenze nei punteggi però sono state minime. Il Consorzio del Conegliano Valdobbiadene Docg, attraverso i propri avvocati, ha contestato i criteri con cui sono stati assegnati i punteggi e la legittimità della procedura, chiedendo l'annullamento di vari documenti approvati dal direttore generale del Ministero dell'agricoltura. Il ricorso inoltre è stato presentato nei confronti della società La Cesenate Conserve Alimentari e Unaprol il Consorzio Olivicolo Italiano.
Il Tar del Lazio, nell'udienza che si è svolta il 6 maggio, ha ordinato che la commissione ministeriale si riusciva di nuovo per una «specifica relazione istruttoria di valutazione, così da poter valutare quale sarebbe la collocazione del progetto in graduatoria, chiarendo le ragioni sostanziali di valutazione, a quale punteggio la ricorrente perverrebbe, laddove si riconoscesse fondato in tutto o in parte il gravame».
I giudici non sono entrati quindi nel merito nella vicenda, ma il Consorzio della Docg ha ottenuto una prima affermazione. In tribunale si ritornerà il prossimo 26 novembre, quando dovrebbe essere pronunciata la sentenza.
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