Prosecco biologico: chance per il lavoro

PIEVE DI SOLIGO. L’agricoltura biologica non solo come marchio di qualità e salubrità per il prosecco superiore Docg, ma anche come ammortizzatore sociale ed economico, cioè come opportunità per creare nuovi posti di lavoro tra i vigneti di Conegliano e Valdobbiadene. Questa la proposta di Pierantonio Callegher, presidente della Fondazione Amica Madre Terra di Pieve di Soligo, lanciata nel corso dell’annuale assemblea sociale svoltasi tra i filari biologici della azienda agricola Paolo De Stefani di Refrontolo. «Produrre bene in modo naturale gli alimenti ed il vino, rispettando la terra e, quindi, le nuove generazioni, non è più fondamentale solo sotto l’aspetto morale, ma anche economico», spiega il presidente Callegher. Secondo l’imprenditore agricolo pievigino, infatti, a parità di superficie, «per produrre con qualità si devono impiegare molte più persone rispetto all'agricoltura industriale ed intensiva che il sistema ha generato negli ultimi 50 anni». Ecco, dunque, i trattamenti biologici non solo come soluzione per abbandonare i fitosanitari da un parte e certi tipi di macchinari (compreso l’elicottero) dall’altra, ma anche come opportunità per creare una valida e duratura proposta occupazionale. Una nuova strategia economia e sociale, peraltro, che per Pierantonio Callegher servirebbe a dare garanzie pure sotto il profilo della salute pubblica, sgombrando definitivamente il campo dagli eventuali effetti cancerogeni dei prodotti chimici sparsi nelle colline. «Solo così», chiude il presidente della Fondazione Amica Madre Terra, «si può rimettere l’uomo al centro della agricoltura, perché la vera agricoltura è vita». Tesi sulle quali, in questi anni, Callegher ha trovato il consenso anche di industriali come Carlo Bisol (titolare della F.Bisol) e Gaspare Lucchetta (Gruppo Euromobil). Ma anche Antonio Tomasi, ex direttore della cantina sociale “Colli del Soligo”, è categorico: «i mercati internazionali più evoluti, come quello tedesco ed inglese, chiedono vini che coniughino la qualità del prodotto alla salubrità. Per questo, attraverso il biologico, il Docg deve dare al consumatore il top anche in questo senso».
Glauco Zuan
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