Propone visita fuori regione Medico diffidato dall’Usl
«Sono sereno perché di illecito non ho fatto assolutamente nulla». Il dottor Andrea Fandella, specialista in Urologia, si dimostra tranquillo dopo che una sua paziente, visitata al Salute e Cultura (un centro privato accreditato con l’Usl 2), ha denunciato che il professionista l’avrebbe invitata a rivolgersi a una clinica di Modena per un trattamento dei calcoli. L’Usl 2 ha deciso di inviare una lettera di diffida al dottor Fandella, ma il professionista si difende. «Non si tratta di portarsi via i pazienti per operarli nel privato, io ho solo detto alla paziente che, se voleva una prestazione più rapida e senza pagare nulla, potevo proporle quest’altra soluzione. Ma non c’è concorrenza tra pubblico e privato, né ho mai detto di non recarsi all’Usl di Treviso. Fermo restando che un cittadino è libero di andare a curarsi in qualsiasi struttura d’Italia se lo desidera», aggiunge Fandella. Di diverso avviso il diretto generale Francesco Benazzi, che ha pronta sul tavolo la lettera diffida. Un richiamo formale nei confronti del medico. «È un problema di etica professionale, legato al rapporto di convenzione tra la nostra azienda e la struttura che è accreditata con noi, nella quale opera il dottor Fandella» spiega il dg Benazzi. Anche l’Ordine dei Medici di Treviso starebbe monitorando il caso, per vedere se ci sia stata una violazione deontologica. «Bisogna capire bene come stanno le cose, ma la prima a valutare la posizione del collega sarà l’Usl 2», spiega il presidente dell’ente ordinistico Luigino Guarini. Il dottor Fandella continua a vedere il lato positivo della vicenda: «Se tutto questo cancan servirà a ridurre le liste di attesa dell’Urologia trevigiana ben venga, dopodiché, da ora in poi, mi guarderò bene dal non mandare i pazienti a Treviso, sperando che non ci siano tempi lunghi e che tutti abbiano risposte rapide».
Valentina Calzavara
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