Pronto soccorso privato, sì dei medici Codice arancione e dentista d’urgenza

Monastier, il piano presentato ai camici bianchi. Corsie preferenziali per gli over 75 e le donne vittime di violenza
DE POLO . AG.FOTOFILM . MONASTIER . CANTIERE PRONTO SOCCORSO CASA DE CURA GIOVANNI XXIII°
DE POLO . AG.FOTOFILM . MONASTIER . CANTIERE PRONTO SOCCORSO CASA DE CURA GIOVANNI XXIII°

MONASTIER. Il nuovo Pronto soccorso privato di Monastier, all’interno della clinica Giovanni XXIII, è stato presentato giovedì sera ai medici di base della provincia. Con una promessa e una rassicurazione: servirà a snellire il Pronto soccorso del Ca’ Foncello (e pure gli ambulatori medici nei paesi), e non costerà di più ai cittadini, visto che ticket ed esenzioni funzioneranno esattamente come negli ospedali “tradizionali”.

Giovedì sera si è presentato anche il direttore della struttura: si tratta del dottor Marco Bassanello, in arrivo a Monastier da Padova (sarà assunto dal 2 gennaio), che ha annunciato due novità quali il “Codice arancione” - nel triage sarà tra il giallo e il rosso - e il dentista d’emergenza presente sette giorni su sette. Conto alla rovescia per l’apertura del servizio, in agenda a febbraio. E disco verde anche dai medici di base. Per il presidente provinciale dello Snami, Bruno Di Daniel, il presidio migliorerà la qualità di vita dei territori.

Come funziona

Funzionerà come il Pronto soccorso di qualsiasi presidio ospedaliero, l’entrata sarà collocata in corrispondenza dell’attuale rampa per le automobili di fronte all’ingresso principale della casa di cura. Una differenza sostanziale, però, esiste: Monastier prenderà in carico gli utenti in codice bianco e verde (e alcuni tipi di giallo, come gli anziani con frattura del femore) e trasferirà a Treviso i casi più gravi, in ogni caso dopo aver prestato le prime cure e stabilizzato i pazienti. A Monastier, infatti, non sono previste rianimazione e unità coronarica. Così come non ci sarà un servizio di ambulanze per l’emergenza, il cui hub di riferimento resterà il Ca’ Foncello. Alcuni numeri: la Casa di Cura Giovanni XXIII ha investito, per i prossimi anni e per il Pronto soccorso, otto milioni di euro; ci si aspetta che il servizio pronto a partire nel 2020 accolga dai 22 ai 25 mila pazienti l’anno, all’interno di un bacino d’utenza di 120 mila cittadini che comprende i comuni di Monastier, Zenson, San Biagio di Callalta, Roncade e Meolo.



Le novità

Monastier introdurrà il “Codice arancione”, obbligatorio per tutti gli ospedali a partire dall’anno prossimo. Si tratta di una nuova modalità di gestione del “paziente sub-critico” che sarà inviato al Pronto soccorso di Treviso. Corsie preferenziali anche per il “Codice argento”, dedicato agli anziani over 75, e per il “Codice rosa”, pensato per tutte le donne vittime di violenza. A Monastier lavoreranno, solo per quanto riguarda l’emergenza, 10 medici e 15 infermieri, e all’interno di laboratori e sala d’attesa sono previsti importanti investimenti in tecnologie all’avanguardia, monitor e sistemi di controllo dell’area triage. «Saremo i primi e gli unici in Veneto ad avere un odontoiatra sempre presente, compresi il sabato e la domenica» ha svelato il direttore Marco Bassanello, «sarà al servizio delle persone con patologie traumatiche urgenti, fatto non raro se pensiamo agli incidenti di questo genere che possono capitare ai bambini».

L’accordo con i medici

I camici bianchi hanno apprezzato la scelta di Monastier di svelare loro in anteprima il progetto, con tanto di rendering e immagini del cantiere. L’intera operazione rafforza l’offerta della casa di cura Giovanni XXIII, player di sempre maggiore rilievo sullo scacchiere della sanità privata in Veneto. «Per volumi di attività e numero di ricoveri siamo i primi in provincia di Treviso, con oltre 10 mila l’anno di cui il 30 per cento da fuori regione» commenta Gabriele Geretto, amministratore delegato della Giovanni XXIII, «l’idea è stata accolta con favore anche dai medici di base. Stiamo lavorando per partire a febbraio, sappiamo quanto sia importante questo servizio anche per l’Usl 2, visto che sgraverà un Pronto soccorso già affollato come quello del Ca’ Foncello a Treviso. Sarà una struttura sovraprovinciale, in grado di servire anche alcuni Comuni della fascia veneziana che confinano con Monastier». Si stima, al momento, una riduzione tra i 12.000 e i 15.000 accessi annui al Ca’ Foncello di Treviso, con una conseguente riduzione dei tempi di attesa per i codici meno gravi che saranno convogliati sul nuovo hub di Monastier. Nel piano saranno coinvolte anche le amministrazioni locali: «C’è molta attesa anche da parte dei sindaci e dei medici di medicina generale, che vedono in questo servizio anche un aiuto alla loro attività» conclude Geretto. «Giovedì sera, alla fine della presentazione, il nostro primario ha proiettato il proprio numero di cellulare dicendo che sono autorizzati in qualsiasi momento della giornata a chiamarlo. Crediamo che questo sia il modo migliore di procedere».—


 

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