Pronto il piano Fassina per le due torri sull’A27

Svelati i rendering dei palazzi previsti prima del casello autostradale di Silea Il progetto deve passare per il municipio: una torre potrebbe arrivare a 60 metri

SILEA. Due torri a svettare a fianco al casello della A27. Sono quelle che il gruppo Fassina vuole realizzare nei prossimi mesi. In molti nei giorni scorsi si sono accorti di un movimento "sospetto" di operai e muratori nella zona dietro Pittarello e Burger King, e immediatamente si sono scatenate le voci più disparate. Ma in realtà i lavori non sono iniziati, e in municipio a Silea non è nemmeno arrivata una richiesta di permesso a costruire.

Quindi è tutto fermo? No, per niente. Il gruppo Fassina sta facendo sondaggi, sul terreno e nel mercato, e in pochi mesi l'intervento dovrebbe prendere il via. Il motivo è presto detto: il Comune sta predisponendo il primo Piano degli interventi e se il gruppo Fassina vorrà costruire le due torri nell'area di 23 mila quadrati acquistata vicino al casello della A27 dovrà presentare un progetto in municipio e siglare un accordo. Altrimenti dovrà attendere molto tempo in più. E un progetto, seppur preliminare, già c'è. Le torri previste sono due, entrambe alte attorno ai 35 metri. Ma nelle ultime settimane il gruppo Fassina ha preso contatti per provare ad alzarne una fino a 60 metri. Un'esigenza che sarebbe dettata dal mercato, ma che dovrà inevitabilmente confrontarsi con le norme urbanistiche. Infatti più alta è la torre più lontana dev'essere da altri edifici per non oscurarli. E lì attorno ci sono due società, la Sterileco e la Poggio Fiorito, che hanno acquisito diritti a costruire, che potrebbero avere da ridire sull'innalzamento di una delle due torri. Dopo il rilancio della zona commerciale, gli edifici del gruppo Fassina dovrebbero avere destinazione diversa. Una diventerà la nuova base del gruppo, che accorperebbe le diverse sedi oggi tra Vittorio Veneto e Montebelluna. Mentre l'altra diventerà un albergo. È probabile che qualche ufficio e qualche negozio trovi spazio, ma si tratta quasi di dettagli.

L'ampliamento dell'Emisfero ha sbloccato un'area che sembrava destinata a restare incompiuta, complice anche la concorrenza spietata. Invece appena l'Emisfero ha chiesto le autorizzazioni, è partito l'iter anche per Obi, che ha aperto a fianco; di seguito in municipio si sono fatti sentire Mc Donald's e Roadhouse, anche loro già a pieno regime da tempo. Dopo ancora, Burger King, e Pittarello, gli ultimi ad aprire. E si attende lo Sportler, che si amplierà ulteriormente con un magazzino sul retro.

Ma oltre a Fassina e alla zona commerciale ci sono altri 100 mila metri quadrati, a cavallo della Treviso Mare, che potrebbero vedere investimenti nei prossimi mesi. Si tratta di quelli risalenti alla vecchia zona artigianale, avviata tramite bando dall'amministrazione Vanzo una decina di anni fa, ma mai partita. Battaglie legali, consulenze, trattative però sono un capitolo chiuso. Oggi l'area è di proprietà, per il 95%, della Steril Eco e dell'immobiliare Poggio Fiorito, riunitesi nel Consorzio Insediamenti Produttivi Treviso Mare. Saranno le due società a vendere, o affittare, la metratura per l'arrivo di nuove aziende.

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