Proibita la "bestia": giocatori di carte infuriati
E' uno dei giochi di carte più antichi e amati della Marca: si chiama "bestia". E da ieri è proibito al circolo anziani di Breda

20050728 ANZIANI SIMBOLO 20040728 - ROMA - CRO : ESTATE: RIZA, 6 ITALIANI SU 10 PIGRI E IMMOBILI Alcuni anziani giocano a carte in un bar di Napoli in un'immagine d'archivio. D'estate nella penisola trionfa la prigrizia: 6 italiani su 10 sono praticamente immobili. Lo sport preferito? La briscola. E a nuotare e' solo un italiano su quattro. E cosi' i passatempi preferiti sotto l'ombrellone sono le immancabili carte, evergreen come le bocce e i racchettoni, mentre per i lupi solitari trionfano parole crociate e Sudoku. E' quanto emerge da uno studio della rivista Salute naturale (Edizioni Riza) in edicola in questi giorni, che ha intervistato oltre 1000 connazionali di eta' compresa fra i 24 e i 60 anni, mettendo in evidenza la crescita esponenziale del popolo estivo dei pigri. CIRO FUSCO-ARCHIVIO / ANSA / PAL (CIRO FUSCO-ARCHIVIO / )
Niente più partite a «bestia» al circolo anziani di Breda, paese dell'hinterland trevigiano. Insorgono gli appassionati delle carte dopo la comunicazione inviata nei giorni scorsi dall’ufficio di polizia amministrativa della questura di Treviso nella quale viene classificato come «proibito» anche uno tra i giochi di carte più tipici della Marca. Assieme ai dadi, alla morra cinese, a testa e croce, «bestia», che ha regole mutuate per lo più dalla briscola, viene considerato infatti un gioco d’azzardo, così come gli altrettanto famosi ramino, sette e mezzo e primiera. La circolare che mette al bando alcuni giochi con la carte è arrivata al circolo anziani di Breda solo da qualche giorno e non manca già di far discutere. «Bestia fa parte della tradizione veneta, il modo con cui giochiamo al circolo non crea certo dipendenza» fanno sapere gli aficionados delle carte di Breda. Ma tant’è, la comunicazione della questura è stata appesa alla bacheca del circolo e, come tale, va rispettata. Niente più «bestia», dunque. Poco importa se tra i tavoli degli appassionati bredesi andassero sì in scena ogni pomeriggio veri e propri tornei di «bestia», nei quali tuttavia la posta in gioco non era denaro sonante, ma un buon giro di ombre, nella migliore tradizione veneta. «Non c’è più soddisfazione a giocare senza una posta in palio. L’importante è agire con il buonsenso, ossia scommettendo cifre molto basse, al massimo qualche euro, oppure qualcosa da bere» aggiungono al circolo di Breda. La comunicazione sui giochi proibiti sta arrivando in questi giorni attraverso i Comuni a tutti i luoghi pubblici ed i bar dove per tradizione si ritrovano gruppi di appassionati per veri e propri tornei a ritmo di danari, fanti, donne e semi. Al coro di proteste che si è levato da Breda si uniranno di certo anche altri circoli comunali o parrocchiali, molto frequentati specie d’estate da chi, anziano o meno, desidera trascorrere in compagnia qualche ora della giornata. Il divieto arrivato dalla questura potrebbe a questo punto mandare in... bestia più di qualche appassionato.
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