Professore schiaffeggiato ora la procura lo scagiona «Ma io lascio e vado a Silea»

IL CASO
PAESE
La procura della Repubblica di Treviso ha chiesto l’archiviazione della denuncia, presentata dai genitori di un allievo nei confronti di un insegnante, il professor Giuseppe Falsone, “reo” a loro dire di aver strattonato energicamente il figlio solo perché non voleva lasciare la classe durante la ricreazione. Un fatto questo che aveva scatenato la ritorsione del padre dell’alunno, che, il 23 dicembre scorso, s’era presentato alle scuole medie Casteller di Paese per farsi giustizia da solo, prendendo a schiaffi il docente. Il fatto suscitò un grande clamore mediatico soprattutto dopo che il professor Falsone venne a conoscenza che la scuola aveva aperto un’azione disciplinare nei suoi confronti. Il prof si sfogò pubblicamente, ritenendo ingiusta l’azione disciplinare tanto da chiedere il trasferimento ad un’altra scuola. Una richiesta che è stata accolta.
«un ambiente pesante»
Lo annuncia lui stesso: «Il prossimo anno insegnerò alle scuole medie di Silea - annuncia. Sono doppiamente contento. Primo perché la procura ha ravvisato che non c’erano gli estremi per un’azione penale nei miei confronti. Secondo perché me ne vado da Paese, lascio alle spalle un ambiente pesante, e mi tuffo in una nuova avventura a Silea dove mi dicono troverò un ambiente sereno e stimolante».
la richiesta del pm
Il pubblico ministero Massimo Zampicinini ha chiesto al giudice delle indagini preliminari l’archiviazione del procedimento contro Falsone, non ritenendo attendibile la denuncia dei genitori del ragazzo che sostenevano di aver ravvisato un comportamento manesco nei confronti del minorenne. «So che starà adesso al gip decidere se archiviare o meno la denuncia - continua il prof - ma il fatto che il pm non ravvisi estremi per l’azione penale mi conforta alquanto».
il testimone
In aiuto al prof sono arrivate le dichiarazioni di un bidello e di una collega di Falsone, in sede di incidente probatorio, che erano presenti il giorno del presunto strattonamento del minore ed hanno negato qualsiasi azione manesca da parte dell’insegnante. «Ciò che mi dispiace di tutta questa vicenda - conclude - è che la scuola abbia aperto un’azione disciplinare nei miei confronti senza appurare la dinamica dei fatti». —
M.FIL.
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