Primo bilancio di Banca Terre Venete L’utile è di 6,8 milioni
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Banca delle Terre Venete, credito cooperativo del Gruppo Iccrea nato il 26 ottobre dalla fusione tra Cassa Rurale e Artigiana di Brendola e Credito Trevigiano, ha presentato il suo primo bilancio, relativo al 2020. La situazione patrimoniale ed economica fa emergere un utile netto di 6,86 milioni di euro, mentre il patrimonio netto ammonta a 263,47 milioni. L’utile destinato ad attività benefiche sul territorio per il 2021 è di 400 mila euro.
L’indicatore Total Capital Ratio, che misura la solidità di un istituto bancario, è pari al 18,21%: si conferma tra i più elevati sia in ambito nazionale sia nel panorama delle Bcc. I crediti vivi verso la clientela sono di 1,67 miliardi e si incrementano rispetto all’anno precedente del 6,48% (+102 milioni). La raccolta diretta con clientela ammonta a 2,56 miliardi e registra un incremento dell’11,37% rispetto all’anno precedente (+262 milioni di euro); la raccolta indiretta è cresciuta a quota 1, 25 miliardi, di cui il risparmio gestito è pari ad oltre 1 miliardo, registrando un incremento del 4,25% (+55 milioni).
Importante il supporto garantito dalla banca al territorio, in particolare durante i mesi più difficili della pandemia. Nel corso del 2020 sono stati erogati finanziamenti per 420 milioni, dei quali 107 milioni destinati a persone fisiche e famiglie e 313 milioni destinati alle aziende. A seguito delle difficoltà derivanti dalla pandemia, sono state concesse sospensive sulle rate in scadenza per 4.510 mutui, per un totale di rate pari a 52,7 milioni di euro. Il credito deteriorato si è ridotto del 22,58% pari a -43,9 milioni. Il rapporto tra il deteriorato lordo e il totale dei crediti (Npl ratio) si attesta all’8,28% (era all’11,12% l’anno precedente).
Il bilancio sarà sottoposto all’approvazione dell’assemblea dei soci in aprile. «Siamo molto soddisfatti dei risultati», ha commentato il presidente Gianfranco Sasso. Ha espresso «profondo orgoglio» anche per «l’impegno profuso in solidarietà e beneficenza», il vicepresidente vicario Pietro Pignata. —
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