Previmedical e Cassa Salute Domani sciopero e picchetto

Si inasprisce lo stato di agitazione dei lavoratori di Previmedical e di Cassa Rbm Salute, del polo assicurativo di Borgo Verde a Preganziol. I sindacati al culmine di una mobilitazione iniziata il 20 settembre hanno proclamato ieri uno sciopero dei lavoratori per l’intero turno giornaliero di domani, con presidio dalle 8 alle porte della sede e sit in alle 10.30 di fronte al Comune di Preganziol.
L’astensione dal lavoro, sottolinea la delegata dalla segreteria provinciale della Cgil di Treviso, Nadia Carniato, è stata decisa dopo un’assemblea dei lavoratori che si è svolta venerdì. Ed è dovuta «all’assordante silenzio dei vertici aziendali, che negano un confronto puntuale sulle questioni poste da parte sindacale per il miglioramento delle condizioni contrattuali e lavorative dei dipendenti».
Non è bastato ad ottenere una schiarita nemmeno il sit in che aveva già portato, davanti ai cancelli di via Forlanini, una cinquantina di addetti il 20 dicembre. Sul piatto della trattativa per i dipendenti del polo assicurativo, che impegna quasi 400 lavoratori - molti under 40 e una gran componente al femminile - molti temi di natura contrattuale: «L’adeguamento degli inquadramenti e delle mansioni svolte» spiegano i sindacati «La riduzione del dumping tra i due differenti contratti applicati in termini sia retributivi sia normativi; il nodo del contratto integrativo aziendale, che garantisca la regolamentazione delle ferie e dei permessi; la flessibilità in entrata e in uscita; la possibilità di godere del congedo parentale; l’erogazione di un premio di risultato, obiettivamente calcolabile con nuovi parametri, ed esigibile in termini monetari o in prestazioni di welfare. Inoltre, maggiori risorse sul versante della previdenza complementare».
Il sindacato inoltre chiede un chiarimento sul futuro stesso dell’attività, alla luce del paventato acquisto da parte di Intesa Sanpaolo del 51% di Rbm Salute, leader in Italia nelle assicurazioni e società di RB Hold spa della quale pure Previmedical fa parte con Previnet. L’agitazione coinvolge Filcams e Fisac Cgil.
Uno dei nodi principali che ha portato alle proteste dei lavoratori riguarda l’inquadramento contrattuale e le differenze di trattamento tra i settori commercio e assicurazioni. Nei mesi scorsi una quarantina di lavoratori ha ottenuto l’agognato passaggio al settore più remunerativo (quello assicurativo), mentre altri sono rimasti col cerino in mano.
Da parte sua l’azienda ha subito rispedito gli addebiti al mittente ribadendo la propria correttezza nell’applicazione dei contratti collettivi nazionali in base a precedenti accordi sindacali: «Non si è al cospetto di alcuna operazione di “dumping contrattuale”», ha detto la Previmedical «né di disapplicazione della “contrattazione collettiva nazionale di lavoro”, termini risonanti e suggestivi richiamati dai media al solo fine di alimentare una campagna denigratoria». Nella nota dell’azienda si parlava anche di «derby sindacale» sottolineando come l’applicazione del primo accordo a tre (Cigl, Cisl e Uil) siglato da Rbm Salute a marzo 2019 fosse alla base delle successive proteste della sola Cgil. Di fatto però molti lavoratori si sono ritrovati inquadrati, pur appartenendo allo stesso gruppo, con diversi trattamenti economici e diritti. —
Matteo Marcon
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