Presidente di Zago Adriano spa a processo

Maxievasione: Chetti Busi Angeli accusata di aver omesso oltre 2 milioni di imponibile
Un agente della Finanza controlla alcuni fascicoli
Un agente della Finanza controlla alcuni fascicoli
 
VILLORBA.
Due milioni e mezzo di imponibile non dichiarato, un totale di imposte sui redditi evase per oltre ottocento mila euro. E' iniziato ieri il processo per evasione fiscale della «Zago Adriano spa», società di vendita di articoli di cancelleria e per ufficio, con sede a Villorba, fallita circa un anno fa. Alla sbarra, la 58enne Chetti Busi Angeli, legale rappresentante.
 Al via ieri mattina il processo contro Chetti Busi Angeli la 58enne presidente del consiglio d'amministrazione della «Zago Adriano Spa» chiamata a rispondere del reato di dichiarazione infedele e conseguente omesso versamento dell'imposta. I fatti contestati risalgono al 2007: l'accusa consiste nell' aver presentato una dichiarazione dei redditi relativa all'anno 2006 omettendo di indicare un imponibile per complessivi 2.574.765,78 euro. La donna, presidente del consiglio d'amministrazione della società, nonchè legale rappresentante all'epoca dei fatti, avrebbe evaso il 33% dell'imponibile non dichiarato, ovvero 849.672,71 euro. L'imponibile contestato di oltre 2 milioni e mezzo di euro sarebbe stato raggiunto attraverso «elementi attivi non dichiarati» ed «elementi passivi fittizi». Nel capo di imputazione si fa riferimento alla sopravvenienza attiva «per cessione di contratti di leasing» per un importo complessivo di 2.327.757,08 euro. Il resto del sommerso sarebbe riconducibile a indebite deduzioni di costi auto (116.334,63 euro), indebite deduzioni delle spese di rappresentanza (15.948,31 euro), omesse dichiarazioni di redditi fondiari (957,07 euro), indebite deduzioni delle minusvalenze (112.684,06 euro) e indebite deduzioni dei costi relativi alle unità immobiliari (1.084,33 euro). Il grosso del sommerso riguarderebbe dunque un'operazione di cessione di un contratto di leasing su un immobile ad un'altra società: secondo la Guardia di Finanza che ha svolto gli accertamenti la plusvalenza dichiarata sarebbe infatti inferiore a quella reale, secondo l'avvocato difensore, Alessandro Romoli, il fatto è ancora tutto da dimostrare. Per questo ieri mattina in aula è stata esaminata la perizia affidata a due esperti, uno nominato d'ufficio e uno dalla difesa, per quantificare l'esatto valore dell'immobile contestato. L'udienza è stata aggiornata al 21 dicembre.

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