A Preganziol tre incappucciati all’assalto della villa del figlio dell’imprenditore Cestaro

Tentato furto nell’abitazione di Filippo Cestaro, figlio di Gianni. In casa c’era la compagna che si è insospettita perché i cani abbaiavano insistentemente. I ladri, armati con una mazza in ferro, sono stati messi in fuga da allarme e telecamere

Savina Trevisiol
Sul tentato furto a casa del figlio dell'imprenditore Cestaro indagano i carabinieri
Sul tentato furto a casa del figlio dell'imprenditore Cestaro indagano i carabinieri

Tre uomini incappucciati, armati di una mazza di ferro, hanno tentato di introdursi nella villa di Filippo Cestaro, figlio dell’imprenditore ed ex candidato sindaco Gianni Cestaro, in via Marmolada.

È successo poco dopo le 20 di mercoledì 5 novembre, quando la compagna dell’uomo, sola in casa, ha sentito rumori insoliti provenire dall’esterno e l’abbaiare insistente dei cani. Affacciandosi, ha notato movimenti sospetti e ha subito dato l’allarme. I malviventi, dopo aver scavalcato la recinzione, si erano arrampicati sul tetto per cercare di forzare un lucernario, ma il sistema di videosorveglianza e le sirene li hanno messi in fuga prima che riuscissero a entrare.

Le immagini delle telecamere, ora al vaglio dei carabinieri della stazione di Preganziol, mostrano i tre mentre scappano a piedi attraverso i campi retrostanti. Nessun danno e nessun contatto diretto con la donna, solo tanta paura e la consapevolezza di aver evitato il peggio per pochi istanti.

Il tentato furto si inserisce nell’escalation di colpi che sta colpendo in queste settimane l’intera provincia di Treviso, con bande che agiscono al calare del buio spostandosi rapidamente tra un comune e l’altro.

Nelle ultime settimane i carabinieri hanno intensificato i controlli serali anche nelle zone residenziali più tranquille, mentre i sindaci dei Comuni più esposti invitano i cittadini a segnalare ogni movimento anomalo, anche un semplice tentativo di intrusione o la presenza di persone sospette, perché ogni dettaglio può rivelarsi utile alle indagini e contribuire a frenare l’ondata di criminalità che sta mettendo in allarme l’intera Marca.

Riproduzione riservata © Tribuna di Treviso